JOAN LLUíS MONTANE' Dall’associazione internazionale dei critici d’arte (AICA)
Albino Pitti: il gesto, lo spazio, la ricerca e l’incontro Ci conosciamo da molti anni e il passare del tempo non ha cambiato l’essenza di questo artista italiano che è sempre un amante della libertà e della ricerca pittorica. Pitti è un pittore speciale per molte ragioni. Soprattutto per uno: la sua volontà di vivere e, di conseguenza, la sua volontà e la sua decisione pittorica di espandere il gesto come forza gestuale, come colore, e anche come elemento introduttivo per indagare su nuovi parametri e sfide. È un pittore che si distingue per la sua grande produzione e la sua costante dedizione al colore e al gesto. Il colore nella sua produzione pittorica è fondamentale, perché cerca, attraverso di esso, di connettersi con le parti più interne dell’essere umano, quelle che sono nella coscienza interiore e nell’essenza del recondito.
Il colore: veicolo di comunicazione Il colore è un veicolo di comunicazione che ti permette di trovare i passi e gli angoli che aprono la strada verso le aree sensibili di un interno sempre più complesso ma, allo stesso tempo, più diretto di un mondo che viene reinventato ogni volta che si sveglia. Usa il colore, i colori primari, diretti, che permettono di mostrare un contrasto che cambia in ogni momento. Sia nella sua produzione su tela o tela, sia nella sua creazione su cartone e altri supporti, nelle sue varie serie, da quelli dedicati al puro gesto, la serie pittorica più spaziale, che esibisce tutta la potenza dell’emotività, o quelli di segni, altri dedicati ai volti, quelli essenzialmente curvi, o quelli che mostrano la preponderanza dell’ovvio all’interno di parametri di calcolo e mentalità essenziale che cerca il recondito di essere chiaramente diretto nel formale, ma vibrante emotivamente così intenso che modella la determinazione del momento vitale.
Lo spazio come elemento artístico In questo contesto lo spazio, la forza e la determinazione del colore sono vitali per entrare in armonia con esso. Lo spazio non è un semplice supporto che dà significato all’esistenza di chi è in piena ebollizione cromatica artistica. È un elemento che gioca un ruolo preponderante a livello artistico come se fosse anche un importante elemento cromatico, perché dialoga senza restrizioni con il colore, con il gesto, con il materiale utilizzato. È la base, ma, allo stesso tempo, costituisce un elemento centrale che ti permette di dialogare attraverso l’essenza del vuoto che rappresenta, con la forza e la plasticità di entrambi i gesti e il cromatismo. Pertanto, il vuoto si riduce e, allo stesso tempo, lo spazio, inteso come materia, dialoga con due poli opposti, che, allo stesso tempo, si armonizzano, che allo stesso tempo agiscono e si consolidano come assi fondamentali del suo discorso. Il gesto come energia Il gesto è l’energia, la forza espressiva della vitalità del momento, l’essenza del colore, il potere della materia, la vibrazione cromatica. Il gesto gli permette di essere sottile, e allo stesso tempo espressivo, forte, preponderante ed evidente. Il gesto è vitale perché elimina la tensione, si allontana dalle linee rette e dagli spazi chiusi. Il gesto nell’opera pittorica di Pitti è il preludio alla libertà. È la volontà vitale dell’artista che vuole andare oltre i limiti fisici, che si esprime per essere forte e, allo stesso tempo, clamoroso e sensibile. La sensibilità del creatore internazionale italiano con mostre in più paesi e lavori in importanti musei e collezioni in tutto il mondo, oggi collegato alla Bulgaria, Sofia, sta nel costante cambiamento e trasformazione. In realtà nella sua pittura non c’è ieratica, non può essere intesa come un tutto assoluto, ma né come nulla. Il suo lavoro è una parte fondamentale della creatività, perché è essenziale che il gesto sia sensibile, anche se determinante e materiale, a volte, per essere lirico e altre volte voluttuoso. Il gesto prelude alla ricerca interiore dei prolegomeni che lo conducono a se stesso. Si esprime con il gesto, perché in realtà il suo modo di dipingere è come se fosse concentrato sul permettere al colore di guidarlo alla grafica. A volte il gesto ha qualcosa di iconico, un elemento iconico che pone e sottolinea la necessità di essere coerenti, di essere consapevole che esiste perché l’energia stessa che ti motiva a dipingere nasce da un interno che fa parte di un’orchestra di emozioni che riflette ed eleva con la plasticità e l’eleganza della forza di chi si sente creativo e, allo stesso tempo, parte fondamentale di un discorso che si basa sul recondito nonostante la sua grande apparenza e il suo modo spettacolare di intendere la pittura. La presenza della materia La materia è molto importante anche nel suo discorso artistico, perché lo connette con lo spirituale. Devi lavorare direttamente su di esso per raggiungere la chiave che ti permette di essere consapevole della sua trascendenza. Volontà, determinazione, adorazione dei gesti, dedizione alla dinamica vitale che ti permette di andare oltre la vita, connetterti a ciò che non vedi ma che esiste. È così chiaro nel suo discorso pittorico, sia nei suoi collage, nelle sue tecniche miste e nel suo lavoro sull’acrilico che nella dialettica che sopravvive tra l’artista che lotta e riconosce se stesso e l’uomo trascendente che cerca da ciò che è, del concreto, per indagare su ciò che non si vede ma è da solo. Per questo motivo usa la materia in molti modi possibili, perché è come il testo di un libro per Pitti, la chiave che apre la porta ad altre dimensioni e che gli consente di connetterci con i suoi recessi più intimi ma che è lì alla portata di tutti. Materia concepita in astratto, ma anche con la presenza di iconismi, segni, fotografie, elementi e frammenti di giornali, secondo serie e opere, perché l’esistenza è multipla e varia. Pitti è un artista pittore che si muove costantemente, che viaggia, che vive in città diverse, che hanno bisogno di cambiare posto per connettersi di nuovo con le proprie possibilità interiori. È un artista che scava nel più vitale per essere sottile ed elegante nella sua pittura che va oltre l’aneddotico e diventa il vero specchio dell’anima.
Madrid, 18. 08. 2018