Paolo Portoghesi
Paolo Portoghesi - testo di presentazione alla mostra personale “Un universo di linee”, 1991
Colpisce nei dipinti e disegni di Aldo Nigro la continuità del ductus lineare, con un metodo che nella libertà della mano e nell’impulso che la guida riesce ad esprimere con grande forza quella spinta mentale che poi produce in noi il desiderio di disegnare.
Il mondo fantastico di Nigro è in rapporto diretto ed esplicito con quello di Paul Klee. Questa discendenza pone il problema se l’opera di un grande protagonista dell’arte moderna possa essere continuata. La risposta viene da questi disegni che non appaiono come ripetizioni ma come riferimenti di un inizio, di un lavoro di continuazione e di scoperta di nuovi orizzonti. La pittura di Klee fa certo pensare alla scelta della tavolozza e alla ricerca di un valore luminoso autonomo, come ad esplorare le dimensioni ulteriori del disegno. Questo aspetto è parte essenziale di una qualità che pervade l’opera di Nigro – questa eleganza che tocca continuamente elementi tragici – ed esplora l’assenza di significato delle forme e allo stesso tempo la pulsazione dell’assenza di significato alla carica di significato. C’è in Nigro un attenzione fredda verso la realtà che individua tutto un filone dell’arte moderna che non ha certo perso valore in un epoca come la nostra così continuamente richiamata alle condizioni tragiche della storia. Un lavoro di questo genere, che prende spunto dalle conquiste dell’arte tra del due guerre, ripropone quell’appello tragico alla riscoperta dell’interiorità dell’uomo e dà una dimostrazione della perdurante attualità di uno degli approcci più profondi verso la figura che si siano avuti nell’ arte di questo secolo e che trova riscontro nell’opera di Klee.
Un altro aspetto della vicinanza di Nigro al lavoro di Klee si può rintracciare nella continuità della ricerca , dove ogni disegno si riallaccia all’altro, quasi come lo sviluppo di un racconto. Questa continuità del ductus suggerisce un altro accostamento: quello con la calligrafia.
La calligrafia è stata per molti secoli un arte, lo è stato in particolare per il mondo islamico ma anche nell’orizzonte europeo, specie nel Sette-Ottocento, con quegli spettacolosi album in cui oltre alle lettere dell’alfabeto s’introducevano varianti figurative secondo la tecnica dello svolazzo che si era sviluppata intorno alla scrittura. La calligrafia, libera nel suo compito di significazione univoca, si sviluppa nel mondo dell’ambiguità, che poi è il mondo dell’arte, seguendo però alcune regole fisse come quelle della continuità del ductus, che ci riporta ai disegni ,di Nigro. Che tuttavia non obbediscono alla logica del grazioso come nella calligrafia, anzi abbracciano in pieno quella del drammatico, ispirate da una volontà analitica, da uno spirito che non fa alcuna concessione al decorativo. Questa tensione drammatica non esaurisce peraltro il registro di Nigro nei cui disegni si avverte del spesso quella vena ironica che ci riporta a Klee. Ironica forse anche la scelta del ductus ma certamente quella di certe figure volutamente caricaturali, che inducono al sorriso anche se si tratta di un sorriso rivolto alla meditazione piuttosto che alla contemplazione gioiosa. Colpisce pure in alcuni disegni la seriazione delle immagini che fanno pensare alla tecnica degli “ stripes”, qui però interpretata in un senso che rievoca certi giochi collettivi, come il gioco dell’Oca, indicando così un percorso ludico dove la figura appare e scompare e la continuità del ductus fa pulsare l’immagine tra astrazione ed evocazione figurativa. Aspetto questo tra i più originali nei disegni di Nigro, che lo avvicina ai filoni migliori dell’umorismo contemporaneo, anche se si tratta di tangenze esteriori, perché il filo conduttore della sua ricerca è costantemente rivolta a un’esplorazione drammatica della condizione umana.
Vorrei infine segnalare alcune immagini del mondo figurativo di Nigro che hanno un valore cosmico e per questo recano in sé una forte carica evocativa, immagini fredde in cui è facile leggere una ridescrizione dei grandi eventi della formazione del mondo. Anche qui non mancano precedenti nell’opera di Klee, ma si tratta non di citazioni ma di un passo ulteriore nella scoperta di un mondo fantastico tutto personale. Questa forza di individuazione strutturale è certamente tra le qualità che meglio mettono in rilievo l’originalità della ricerca di Aldo Nigro.