Casa editrice Dantebus per la collana BAZART

«Non finiremo mai di cercare. E la fine della nostra ricerca sarà l’arrivare al punto da cui siamo partiti e il conoscere quel luogo per la prima volta.» (Thomas Stearn Eliot)

L’arte di Alessandra Mandolesi è il frutto del suo intenso percorso artistico e spirituale che si compone di due fasi: la ricerca della perfezione e la scoperta dell’emozione.

Nella prima fase di intensi studi, Alessandra si pone sulla scia dei grandi maestri classici e rinascimentali all’inseguimento della perfezione stilistica ed artistica. Questo perché l’anelito interiore dell’essere umano la spinge à la recherche di un quid che possa dare definitivamente un senso all’esistenza. Alessandra, allora, giunge come l’Ulisse dantesco alla soglia dell’ultimo confine noto delle Colonne d’Ercole e al grido di “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza” si spinge oltre di esso. Eppure, proprio là, dove dovrebbe finire tutto nel nulla, ha inizio l’infinito e di fronte ad esso come si può raggiungere la perfezione in una sola vita? Il dubbio amletico tormenta l’artista per anni. Tuttavia, la creatività continua a scalciare dentro all’animo come una puledra chiusa nel recinto. Per liberarla e farla cavalcare nelle praterie dell’immenso, però, Alessandra ha bisogno di scovare un modus operandi, di un habitus adatto che ben rivesta il mondo interiore, che sappia esprimere e rappresentare adeguatamente il tutto.

Bisognava perdersi per ritrovarsi, naufragar è dolce in questo mare. La fiamma mai spenta si infuoca nuovamente con la luce dell’emozione. Se la perfezione è irraggiungibile, bisogna seguire un’altra via: quella del cuore e della verità, esattamente secondo l’idea di H. Von Balthasar, secondo il quale il criterio della verità è la bellezza. Alessandra, allora, rinasce artisticamente e spiritualmente nella nuova luce del vero interiore. La ricerca della perfezione si muta in quella della propria identità, del proprio Io.

L’artista valica ogni confine spazio-temporale e si immerge nell’unicum della sua storia, a recuperare e riscoprire ogni parte di sé, persa, strappata, dimenticata o sconosciuta e la riattacca al cuore e all’anima. L’autrice intesse, così, la veste giusta: nasce la vera arte di Alessandra Mandolesi. L’opera Yes. I am è lo spartiacque, lo stendardo, il simbolo di una nuova era. I frammenti di sé, a mo’ di mosaico, vanno a comporre l’elegante figura della donna, che si staglia in tutta la sua femminilità e sensualità su di un campo rosso, simbolo dell’inizio della stagione delle emozioni. Ogni donna rappresentata è, dunque, un nuovo

Big Bang, un universo che Alessandra costruisce mattone su mattone, pezzo su pezzo e dona con affetto al mondo. In pregevoli dipinti, per lo più a olio e spatola su tela, il lettore osservatore è invitato a compiere un meraviglioso viaggio, tavolta non come un compagno di Ulisse al di là dell’ignoto, ma come un argonauta di Giasone al raggiungimento della meta: l’emozione è il vello d’oro che può guarire ogni ferita interiore ed esteriore.

«La troverai la Via, se prima avrai il coraggio di perderti.» (Tiziano Terzani)