Dario Gnemmi.
“…in Giozza non troviamo un atteggiamento concettualistico, ma piuttosto una volontà di sintetizzare il gesto pittorico, sempre attentamente pensato, con l’individuazione razionale e la reinvenzione del soggetto, che si fa trasgressiva fino all’astrattismo che, a sua volta, s’invera in una sorta di linguaggio coloristico espressionista”.