Dal Corriere dell’Arte del 25 giugno 2021

Nelle suggestive opere che ( Ambretta Rossi) realizza con straordinaria padronanza ed efficacia iconica il tratto figurativo appare evidente ed il soggetto rappresentato, reso con la fluida rapidità di pennellata che il procedimento pittorico richiede, risulta capace di bloccare la situazione nelle sembianze di un attimo immodificabile e irripetibile, come se il tempo si fosse fermato e il momento presente sfuggisse alla solita scansione cronologica quotidiana; così arriva a determinarsi una sorta di dimensione arrestata, immobile, ma viva, in cui percezioni e sentimenti vengono umanizzati e ampliati in concetti infiniti e, dunque, eterni. La bicicletta parcheggiata in attesa sul marciapiede di una strada urbana singolarmente desolata contrasta con l ‘affollato interno del tram, in cui spiccano una borsa rossa in grembo ad una donna seduta, e le mascherine sui volti dei passeggeri: passerà? Dopo la costrizione e la sospensione esistenziale causata dall’epidemia, torneremo a spostarci liberamente?