dott.ssa Valeria Mantarano
<<La ricerca tecnico-stilistica che l’artista intraprende rimanda subitaneamente all’arte informale ed alle sue declinazioni.
Le opere di Angela Difonzo, caratterizzate da una certa plasticità materica, sono il risultato di assemblaggi e applicazioni di materiali (carta, gesso e sabbia per lo più) attraverso cui scorrono fluidi cromatici impalpabili ed incandescenti che si dissipano e si insinuano nella materia. Quest'ultima appare talvolta crepata e lacerata, talvolta tagliata e segnata da una manipolazione incisiva e perpetua.
La materia vibra e fluttua sulla tela generando un dinamismo vorticoso e concentrato che, quasi per reazione fisica, sprigiona energia. Energia cinetica che scuote il tutto in turbinii esplosivi ma anche implosivi e la cui entità ed intensità comunicano una forza espressiva travolgente.
Come sulla tela si assiste al tumultuoso convivere di spinte verso l’esterno e di altrettante controspinte verso l’interno, così nell’ animo dell’artista avviene lo stesso convulso e pulsante movimento emotivo.
Angela Difonzo scruta, fruga e trasferisce il suo dentro in ciò che produce; avvolge la sua interiorità alla tela e si aggrappa fiduciosa ai suoi materiali. Con una precisa consapevolezza di intenti, prova a “rammendare” abrasioni, tagli e strappi con cordoncini e fili di ferro che però, a ben guardare, allo stesso tempo sembrano delimitare e limitare spazi fisici e, di riflesso, emozionali.
Il colore, quando presente, assume comunque una valenza semantica precisa. Sono pennellate di colori caldi e di terra che si fanno grumose nel connubio con la materia rendendola viva ed animata.
La dicotomia bianco-nero è, invece, quasi sempre costante; rappresenta il mistico binomio di luce e buio o anche un espediente funzionale a creare, da un punto di vista ottico, variabili livelli di increspata profondità.
Nei lavori di Angela Difonzo è esplicita l’assoluta urgenza ed esigenza di riversare sulla tela le viscere della sua anima come se fosse in atto un processo di liberazione e purificazione. Nonostante ciò permane, in un certo qual modo, un senso di ermetismo ed impenetrabilità che vanno ad inibire la comprensione totale dell’opera.
Il pregio maggiore di Angela Difonzo risiede nella capacità tecnica di palesare un’ incontinenza intima controversa attraverso un linguaggio espressivo di grande impatto visivo che, sebbene spesso si trovi a dover tradurre una densità emotiva, riesce anche a regalare sensazioni di leggerezza e distensione>>.