Giuseppe Coniglio

l realismo concettuale di Anna Vasile 1985

L'arte non è solo immediatezza di traduzione dell'idea, sensazione ed emozione nella sintesi del simbolo grafico,ma è soprattutto meditata e rigorosa elaborazione delle immagini del proprio universo poetico, in un coerente e progressivo sistema formale.

Questo aspetto trova la massima esaltazione nella produzione grafico-pittorica di ANNA VASILE, l'artista

di Modugno, formatasi all’Istituto d'arte di Bari, che ha partecipato a numerose mostre con consensi di critica e di pubblico e che attualmente vive ed opera in Basilicata.

Non più momento preparatorio o "schizzo promemoria", le fasi più significative delle esperienze di vita dell'artista sono tradotte in arte, per assurgere ad insegnamenti altamente morali. Tale presa di coscienza, da parte della Vasile, ha contribuito ad allargare il campo del linguaggio grafico, portando allo stesso livello di valore espressivo le più elaborate formulazioni del mezzo disegnativo.

E’ davvero una avventura selezionare e commentare tutte le Opere antologiche, per il numero e la qualità, ma è tuttavia possibile fornire un panorama abbastanza ampio, rispettando l'esigenza della obbiettività culturale e di una documentazione delle fasi diverse dell'ampia produzione artistica di Anna Vasile.

Sin dal primo approccio grafico, L'artista pugliese si cimenta nel volto e nel ritratto, che intendono significare la trasposizione della realtà fisiopsicologica, recepita attraverso la sensazione e l'emozione, nell'autonoma vitalità significante della linea e del colore.

Il congruo numero delle Maternità, poi, testimonia come il disegno è incessante semplificazione e depurazione dei mezzi grafici di rappresentazione del vero,per giungere ad una forma che incarni lo stadio più profondo ed essenziale della realtà visibile.

La terza fase della produzione artistica della Vasile è quella della crisi esistenziale di un periodo tormentato ed angosciante della sua vita, tradotto in arte con immediata naturalezza e spontaneità genuina. La pittura diventa strumento autosufficiente e visualizza una organica e totale concezione dell'essere, in cui poesia e filosofia coincidono. L'artista riesce a trovare intuitivamente nel disegno il modo non di riprodurre il visibile ma di rendere visibile qualcosa.

Elimina, altresì, ogni riferimento al repertorio storico delle forme, per isolarsi in un colloquio con la natura, sino a condensarne la sensuale vitalità e il complesso esistenziale. In queste opere,che sono numerosissime, si dispiega una infinita varietà di modi stilistici, di tecniche e di immagini: sigle geometriche, analitiche descrizioni naturalistiche, fantasiosi rabeschi, astrazioni e deformazioni, oniriche fioriture di segni e calcolare composizioni strutturali, ogni volta controllate con lucido senso di responsabilità critica.

Compongono, in definitiva, un affascinante e misterioso viaggio poetico alla scoperta della "creazione"' e

della "vita", la più sottile ed inquietante analogia tra forma e realtà spirituale.

Il disegno che, quindi, diventa autopsia e radiografia dell'individuo e del suo habitat, con un seplice tratto di impasto chiaroscurale,o di contrasto di colore, con i corpi spogliati esposti nella loro sofferta gracilità ed i volti emaciati dall’ansia psicologica.

Per "raccontare" le passioni della vita, la Vasile si avvale di una scrittura vigorosa e dinamica, rapida,nervosa ed essenziale, che coglie con esplosiva vitalità il trascorrere dell'esistenza.

Nell'ultimo periodo della sua attività, la Vasile giunge ad una estrema intensità di espressione poetica, traducendo in puri termini grafici il sereno mistero del vero quotidiano. E' la pittura del ritorno alla vita

che spinge l'artista ad ampliare l'orizzonte delle sue conoscenze pittoriche. Ritornano prepotenti i

volti, sua primitiva fonte di ispirazione, con toni più caldi e lineari, che fanno sentire la vibrazione della loro continuità, oltre le dimensioni fisiche. E poi ancora paesaggi, immagini floreali, ballerine, temi astratti.

Nelle scene di nudo, la linea corre esile ma forte, esatta nel definire la sostanza fisica dei corpi, sensibile nel cogliere i gesti trepidi. Anna Vasile traduce nel suo originalissimo mondo di ansia morale e poetica la tradizione classica, filtrata attraverso l'esperienza espressionista, armonizzando sensualità e bellezza formale. Le linee definiscono la struttura dei corpi nello spazio,ma tale struttura cambia ad ogni momento nel rapporto con la visione e lo stato d'animo. E lo spazio si fa durata temporale, la sensazione immediata trapassa in memoria e fantasia.

Anche i ritratti si evolvono in una costruzione plastica dell'immagine, che restituisce il vero con una assorta cristallizzazione delle forme e che modella la figura nell'atmosfera, bloccando nella massima intensità i caratteri psicologici.

Anna Vasile ,in definitiva, ha articolato lo strumento grafico in ogni possibile struttura. Il rapporto fra immagine e simbolo formale è sempre profondo, legato alla genesi stessa della realtà nella sua metamorfosi.

Segni e simboli si compongono in un sistema coerente di immagini che aprono la via a molteplici significati e rendono misteriosamente "visibile" qualcosa che vive oltre le apparenze sensibili.

Nei suoi disegni è testimoniata al massimo grado di intensità la ricerca inesausta, quasi disperata, di cogliere la realtà interiore e continuamente mutevole delle cose.