Antonio Fontana

TRASPARENZE DELL’ANIMA Alcune volte, accade di intravedere attraverso un dipinto, una scultura, qualcosa. Non sappiamo immediatamente individuare cosa ci ha colpito, ma abbiamo una sensazione, un’emozione che percepiamo di fronte l’opera, altre volte invece, le emozioni le sensazioni, non sorgono, non si manifestano, l’indifferenza ci assale non destando nulla. Tutto indubbiamente è determinato dalla nostra sensibilità di cogliere ciò che l’artista è capace di trasmettere attraverso il suo lavoro ed il suo linguaggio: le forme, non forme, colori, non colori, e dalla forza interiore impressa che l’opera racchiude. Quest’ultimo fattore è così determinante, che ogni dipinto che non riesce a donare al fruitore la forza impressa resta comune, inosservato, banale, senza anima. Se la forma, il segno, l’immagine, il colore, la tela, sono alcuni degli strumenti usati, il linguaggio li coordina, il linguaggio è ciò che determina la personalità, la passione, l’amore dell’artista, diventa essenziale per trasferire le sensazioni vissute nel supporto inizialmente bianco. Non ha importanza se astratto o figurativo, è importante che sia proprio, che esprima e rappresenti la parte interiore dell’artista nel modo più profondo Nel lavoro di Anna Maria Mazzini, si scorge proprio questo, il rappresentarsi attraverso la sua pittura, vissuta intensamente, profondamente, raccontando se stessa nelle sue emozioni, gioie, lacrime, inquietudini, o qualsiasi altre. Non privilegia un filo logico, ma ogni volta che comincia un’opera per lei è come se nascesse un nuovo amore, da vivere, assaporare, lasciando trasparire tutta l’intensità emozionale interiore trasferita sulla tela. Nei nudi, la figura del corpo, assume un aspetto autobiografico, racconta di se, non palesemente, ma velato in una poesia tutta sua, e può leggerla solamente chi riesce a percepire, captare, tale sensibilità; che si manifesta volutamente solo a chi è capace di penetrare dentro di lei profondamente, nella sua anima nel suo pensiero, quasi fisicamente; mentre il colore ne determina lo stato d’animo, a volte spumeggiante, brioso, divertente, allegro, in altre solitario e ricco di pensieri: domande, risposte, dubbi, certezze. Le forme, il disegno, raccontano parti della sua vita, che non sono poste in una pubblica piazza, ma vogliono far sì che il suo modo di vedersi, il suo mondo, diventi noto, facendo capire sono così, sono io. Un viaggio attraverso il proprio corpo, come se la tela fosse uno specchio, dove si rifrange non solo l’aspetto esteriore fisico, ma anche quello dell’anima, della vita, che l’autrice vuole mostrare; una bellezza che ricorda un sapore passato della figura femminile nelle forme abbondanti e morbide della donna di un tempo, un viaggio che passa attraverso le marine, dove il senso della solitudine è dominante, ma racchiude una grande gioia di vita: la speranza di desideri o sogni che potranno realizzarsi; alla contemplazione, meditazione, agli attimi di confusione espressi nell’informale, l’astratto, nella ricerca di se del proprio io, dove gli stati d’animo di accavallano vorticosamente, le certezze e le incertezze si dominano con forze equivalenti, l’amore vissuto prevale su quello desiderato e quello desiderato su quello fisico.