Pasquale Solano
Antonella Bonaffini: Dalle Tenebre della vita , alla luce
del colore...by Pasquale Solano
6 febbraio 2014 alle ore 19.01
Dalla
mia Residenza in San Nicola Arcella,(Cs) ,oggi Giovedì VI- II-MMXIV,alle ore
XIX, per Grazia di Dio, rendo
noto, questo mio scritto, che ha il preciso scopo di illustrare il duplice
talento, dell?Artista Messinese Antonella Bonaffini-
Oggi
cari Amici Lettori, vorrei proporre alla vostra cortese attenzione, un?Artista
che sta? andando alla grande. Spesso la sua immagine, corredata dalla sua arte,
è stata illustrata nelle testate giornalistiche d?importanti quotidiani a
copertura nazionale. Quindi ci occuperemo della Pittrice-Poetessa Antonella
Bonaffini da Messina. Non ci resta altro che conoscerla
insieme:
Antonella
Bonaffini nasce a Messina il 29-08-1974 e trascorre la prima
infanzia nella sua bella Città, che sovente, in età matura, ritornerà in molti
suoi dipinti. L?artista conserverà per sempre la sua Sicilianità, serbando nel
cuore, l?immagine, le tradizioni, il paesaggio della sua bella Isola.
La
sua formazione classica, viene arricchita dagli studi filosofici. Da sette anni Antonella Bonaffini, lavora nel
terzo Gruppo Bancario più importante d?Italia. La tradizione ed il rispetto per
la famiglia, rappresentano nel suo indice di vita, le basi essenziali, che si
notano nel suo stile pittorico. Da tredici anni vive a Roma, la Città Eterna,
che con la sua arte e la sua storia, stimola la sua fantasia artistica,
anche se molto stesso lei dichiara di sentirsi Romana ma solo d?adozione,
come se l?Urbe, fosse una seconda Patria, nel rispetto di quel legame
indissolubile che tuttavia la lega alla sua terra.
Proprio
nella Capitale, che tredici anni fa l?aveva accolta, purtroppo però accade
qualcosa che cambierà la sua vita. Il Padre le viene prematuramente a mancare e
questo lascerà nella sua giovane esistenza, un vuoto incolmabile. Seguirà a
questo triste episodio, una forte riscoperta artistica, nella quale si rifugia,
insieme alla sua grande fede, che riuscirà ancora una volta a sostenerla,
grazie a quella formazione religiosa che sin dalla tenera età, l?aveva
accompagnata. La vita deve continuare, non tutto deve finire ed uno spirito
provato trova diletto nella pittura, un percorso che sembra voler ricercare i
suoi passi sin dalla fanciullezza. I primi dipinti, che rispecchiano il
suo stato d?animo, offrono scenografie spente, quasi annullate, ma a queste
seguiranno in un momento migliore, una carrellata di opere, che faranno
interessare la grande critica nostrana, che riconoscerà presto in lei ,
un?allettante promessa pittorica. A volte, come spesso viene ricordato da un
celebre detto, non tutto il male viene per nuocere, da tristi vicende, si può
arrivare anche ad una magnifica rielaborazione del proprio status-vitae e
da ciò che lo sguardo riesce a catturare, soffermandosi sul cambiamento
radicale di prospettiva: siamo protesi a pensare, che anche alla giovane
Artista Messinese sia accaduto questo, qualcosa che forse trova spiegazione nel
bisogno di non soccombere, nella ricerca incessante di celebrare la vita, con
tutte le sue sfumature. Dopo questo travagliato percorso, Antonella Bonaffini finalmente
si apre al pubblico, ottenendo un insperato successo da parte della critica
alla quale si affiancheranno presto i giornali. La ?Bonaffini ?, viene oggi riconosciuta come un?eccellente
esponente del panorama artistico italiano.
Il suo talento però non include
solo la Pittura, dato che le sue doti poetiche stanno facendo interessare e
parlare molti intellettuali. Il suo nome, quasi in punta di piedi, circola ben
presto nei più importanti e prestigiosi salotti letterari, distribuiti sul
territorio nazionale.
Qualcuno
sostiene che le sue rime, partono direttamente dal cuore, per confluire, come
in un magico viaggio, alla penna ed esser poi immortalate nel candore delle
pagine. Noi sappiamo bene che molti Autori classici hanno scritto
meravigliose odi: Poeti che avevano spesso subito un dolore, che aveva
condizionato la loro esistenza, come il Manzoni, che non ebbe mai una vera e
propria famiglia, trascorrendo la sua infanzia in un collegio in Svizzera,
oppure il Leopardi, che a motivo della sua statura e della malattia alla
schiena, non coronò mai il suo sogno d?amore,con la sua agognata Silvia.
Con il Pascoli, la ? Bonaffini ?,
hai in comune il lutto legato alla morte del Padre. Il Pascoli volle dedicare
alla cavallina Storna dei versi
memorabili, che ricordano, quando l?animale portava a spasso il Padre, Vittima
di una morte accidentale in un precipizio. Per non parlare poi del Carducci ,
che nel ?muto orto solingo" , rivede la pargoletta mano del figlio, venuto
a mancare in tenera età, nell?atto di cogliere un frutto.
Conserverà il suo ricordo per tutto l?arco della sua esistenza, che si
concluderà a causa di una brutta cirrosi epatica. Sono episodi questi,
che lasciano una traccia indelebile, una profonda cicatrice, in quella diversa
sensibilità presente in alcune persone, le quali, sono dotate di eccellenti
doti spirituali, che riescono a far conoscere, tramite gli scritti ma
soprattutto con le opere d?arte. Antonella
Bonaffini è da considerarsi un?artista completa e in un?assoluta
semplicità, manifesta il linguaggio della sua anima, su due discipline:
la pittura e la letteratura. Quello che più mi piace di Lei, avendo visionata
la sua galleria mediatica su facebook, sono i continui passaggi cromatici e di
stile, con i quali si pronuncia; notiamo un accostamento all? impressionismo di
Renoir, che poi evolve nell?espressionismo di Van Gogh con il suo punto e
virgola e quindi sfociare quasi nel pointillisme, ovviamente ingrandendo
la campitura dei singoli punti, formanti un elaborato mosaicismo.
Dal
linguaggio delle sue opere, traspare inevitabilmente la sua già menzionata
sofferenza, anche se è palese il silenzioso tentativo di mimetizzare la
situazione, adattando colori molto intensi, mascherati di passionalità nella
loro amalgamazione e consistenza, tinte che quasi con orgoglio, sembrano
riassumere i contorni di quell?antica e preziosa Sicilia. I soggetti principali
delle sue opere sono i ritratti, i paesaggi, le nature morte ed i momenti di
vita vissuta. Faccio altresì notare che lo stile di Antonella Bonaffini da
Messina, si espande su diverse tecniche, dalla semplice pittura, al
polimaterismo più collaudato, che consiste nell?impiego di più materiali
per la composizione di un?opera.
Sono
io, che avendo notato la sua bravura, le ho proposto di esporre alla Mostra che
accompagnerà la 64° edizione del Festival di Sanremo ed ora andiamo ad
analizzare queste due realizzazioni pittoriche,con le quali l?artista
parteciperà all?evento:
Antonella Bonaffini da Messina-? Danza
al chiar di luna ?- Olio su tela cm 60 x 50. 2013 -
Possiamo
notare il movimento dei due soggetti principali, ossia le ballerine che danzano
nella notte profonda, in un clima che profuma,
arcanamente d?immenso, mentre uno spettacolare paesaggio notturno, con la luna
come testimone, sembra accompagnare con il suo silenzio la danza.
Quello
che più attrae in questo dipinto, è la forma del vestito di scena, disposto a
corolla, come se fosse un fiore, per cui intuiamo anche l?associazione delle
cromie alla natura. I piccoli spazi indicativi, che offrono l?effetto quasi di
una fluorescenza, in realtà, devono essere interpretati, come se fossero delle
cromatiche note musicali, sul pentagramma di una misteriosa immensità, che in
una perfetta effervescenza molto equilibrata, sembra danzare ed
accompagnare il movimento delle ballerine. La natura circostante, con i suoi
colori notturni, sembra festeggiare l?evento, anche se notiamo nella
composizione delle ?aggraziature?, introdotte con gentilezza, che con la loro
disposizione asimmetrica, ci riportano ad uno stile ellenico ( Le Grechine)
- Il suolo sul quale avviene il ballo però è un sentiero,
paragonabile a quello della vita, con tutte le sue incognite biologiche.
Le gambe,che fungono da stelo alle apparenti e sistematiche corolle, possiedono
una percepibile delicatezza cromatica, mentre nella ballerina di destra,
quella con l?abito rosso, è facile intuire che una delle due gambe, sia
posta all?indietro e quindi non visibile. Attraverso la danza, si esprimono
idee,emozioni, tendenze e credo che ogni movimento, racchiuda un silenzioso e
sorprendente significato.
Antonella Bonaffini da Messina ? L'Incompresa
?, - Olio su tela,cm 80 x 40 2913-
In una società egoista, come quell? attuale, esistono Persone che
si sentono ferite, nella loro spontanea sensibilità. La civiltà dei consumi, ci
impone determinate regole che violate, isolano in una pressante condizione. La
nostra Brava Autrice, si immedesima in questo contesto e la sagoma che
notate sulla parte superiore dell?opera non è altroché lei, cioè la vera - ? Incompresa ?-
A
volte, a secondo delle negative vicissitudini, ci chiudiamo in noi stessi, in
un mutismo assoluto, mentre in alcuni casi, riusciamo solo a percepire la voce,
proveniente dall?anima. Da una parte, sempre nel dipinto, notiamo la potenza
umana, con il suo progresso, espressa con quei vertiginosi grattacieli, che
allineati, impongono la loro mastodontica presenza, in quanto simbolo di
quel potere che logora, mentre al centro, viene espressa la pochezza
della condizione umana, con tutte le sue carenze, nel più totale isolamento
psicologico. Tuttavia, una luce, disposta a raggiera, quasi come un?aureola,
sembra irradiarsi dal capo del ?L'Incompresa ?
rappresentando il filtro della giusta ragione, che offre un
perfetto equilibrio alla condizione umana. Forse dovremmo retrocedere di un
passo e accorgerci dell?evidente realtà - Conveniamo dunque che il
dipinto, semplice nella forma, è saturo di un espressivo ed universale
messaggio. Basterebbe poco perché "L'Incompresa
" fosse capita ?. e noi insieme a Lei.
Antonella
Bonaffini, ormai è risaputo, ha all?attivo diverse raccolte poetiche,
alcune edite ed altre in fase di pubblicazione. Ho letto qualcosa di suo e mi
sono perso in un delicatissimo labirinto di emozioni. Ogni argomento da lei
affrontato, è motivo di profonda e naturale riflessione e credo che
attualmente, siano pochi gli Autori in grado di far vibrare
le corde dell?anima: pochi ci riescono come sa fare solo lei. Oltre ad
aggiungere qualcosa alla nostra cultura, leggendo quanto ci propongono i
suoi scritti, la ?Bonaffini ? ci offre l?occasione di smarrirci in un sogno,
guidati da una sottile voglia di ricerca letteraria diversificata. Vi
propongo pertanto l?analisi di una sua poesia, una tra le tante, nella quale
?Antonella? , si auto descrive e questo sarà un valido motivo per conoscerla
meglio:
ANTONELLA
Son
solo
quel
che vedi
una
miscela di sapori alterni
su
cui si adagiano pensieri ?
coltivo
limpidi cristalli
nel
mio profondo mare
cerulee
pietre inestimabili
che
la ricchezza mai
potrà
comprare. . .
io
sono un fiume in piena
che
una malinconia
invincibile
e stratega
riesce
spesso anche a piegare
io
sono un piccolo ruscello
che
scorre
inevitabilmente
incerto...
senza
trovare
un
luogo
dove
andare
son
solo
quel
che vedi
tripudio
di
profonde sensazioni
che
addestrano pensieri
son
foglia che il vento
potrà
un di volere
innalzare
son
lacrima scomposta
che
nel dolore
si
libera...
ma
non si fa asciugare
son
solo
quel
che vedi
un'
anima in travaglio
che
pur avendo mani
del
suo minuto corpo
disconosce
i piedi..
son
spirito indomabile
che
non si fa
addestrare
son
punto
o
strana virgola
che
pause
chiamerà
a gran voce..
li
dove capirà
da
sola
di
non poter volare
Antonella
Bonaffini da Messina, si presenta al grande pubblico con questa sua
auto-descrizione. Riesce a mettere a nudo la sua anima ed a trasmettere i suoi
sentimenti, in un bioritmo, associato ad elementi fisici reali, come i limpidi
cristalli, le pietre inestimabili, il fiume, il mare ed altro ancora. Però, il
vero soggetto della sua bella lirica, è la nobiltà del suo Essere, che come
pura essenza, si inabissa nei meandri della vita stessa, con le sue incognite,
belle o brutte che siano. Una sorta di carta d?identità questa sua lirica, in
una celebrazione elegante espressa con metafore che sembrano andare dritte al
cuore. Senza falsi formalismi ed in tutta verità, il poeta comunica la sua
semplicità senza mai eccedere, mentre con la frase iniziale ?Son
solo quel che vedi?, intende comunicare al Lettore, la sua reale
immagine, il suo distacco dagli orpelli, la sensibilità legata al suo universo
femminile. Dosa sapientemente i suoi versi associando agli stessi degli
aggettivi, volti a valorizzare con straordinaria semplicità le rime, proprio
come era nello stile della grande Alda Merini, che come lei, aveva purtroppo
subito un?esperienza umana toccante.
Nei
versi:
sono
foglia che il vento
potrà
un di voler
innalzare
son
lacrima scomposta
che
nel dolore
si
libera...
ma
non si fa asciugare
riscontriamo
tutta quella fragilità, emulata con toni platonici. Non per questo è domabile
la sua personalità, non per questo si protende all? indecoroso compromesso di
quest?autrice, pur non rinnegando quegli attimi di stasi, volti a dar vigore
allo spirito.
son
spirito indomabile
che
non si fa
addestrare
son
punto
o
strana virgola?
Quindi
cari Amici Lettori, leggendo tra le righe, siamo più che convinti che Antonella Bonaffini sia
una donna, una donna dal temperamento forte, difficilmente succube, nonostante
la vita e tutti i dolori che questa sembra abbia voluto inaspettatamente
riservarle. Finalizzando la nostra recensione, siamo più che soddisfatti di
esserci occupati di lei e di avere preso visione della sua duplice passione,
un?Artista la Bonaffini di
cui sono certo, si occuperanno in futuro altri validi Critici ed Intellettuali
e probabilmente da lassù, sarà felice e fiero anche il suo adorato Padre, dalla
cui assenza, la diversa sensibilità della pittrice trae forte ispirazione, per
esser Genitore di una delle più rappresentative promesse del panorama artistico
italiano.
Pasquale
Solano