UMBRIA ON. Antonella Bonaffini espone a Terni Appuntamento il 3 e 4 settembre al museo diocesano con la mostra dell’artista siciliana. Evento curato da Marco Grilli e Daniela Pacelli
opo il successo ottenuto nel 2015 in occasione della mostra allestita a palazzo Tordelli, durante il Festival dei Due Mondi, l’artista Antonella Bonaffini torna ad esporre al museo diocesiano di Terni. L’inaugurazione è prevista per sabato 3 settembre alle ore 18 e l’organizzazione è curata da Marco Grilli e Daniela Pacelli «I colori – si legge nella presentazione – celebreranno per l’ennesima volta emozioni che l’artista siciliana non rinuncia mai a palesare, imprimendo nella tela il sentimento con uno stile sempre nuovo ed originale».
Il commento «Le sue tele sembrano essere il frutto dell’operato di pittori diversi, nell’attenta e toccante traduzione di sentimenti spesso altalenanti, in un coraggioso confronto che vede l’artista ritrarre se stessa accanto ad una piccola bambina, di bianco o di rosso vestita, come se il sogno avesse, in un momento molto particolare della sua vita, lasciato il posto al disincanto». Il professor Alberto D’Atanasio, docente dell’arte ed estetica dei linguaggi visivi, ha scritto di lei: «Le sue opere sono il volto, la forma, la voce, la poesia della sua anima che diviene immagine e quindi visibile a tutti. Quest’artista ha una capacità particolare e molto rara, quella di usare tinte e forme che si dipanano sul supporto. Sembra quasi che l’artista abbia dovuto fermare l’ispirazione prima che il tempo se la prendesse per relegarla nell’oblio».
Antonella Bonaffini, quadro (1)Poesia e pittura Nelle sue opere tutto sembra in divenire. Crono ha permesso che la clessidra si fermasse perché verità e bellezza potessero avere la meglio su discordia e inganno e la gioia potesse entrare nel palcoscenico della vita. In ogni sua opera si esplicita palesemente la parafrasi del quadro di Agnolo Bronzino, Allegoria del trionfo di Venere, collocabile nella produzione ante il 1550. Ogni sua opera è sintesi di un concetto che è più poetico che figurativo, perché ciò che in effetti muove lo spirito artistico della Bonaffini, non è soltanto quello del pittore ma anche quello del poeta. Nelle liriche di Antonella Bonaffini sono descritte in poesia le immagini che poi compone su tela. «E’ soffio, è incanto del verbo che diviene colore, immagine, figura. E’ qui che appare poetico il suo armonizzare i colori, la sua pennellata a tratti sfuggente, in altri corposa quasi che il pensiero divenuto colore voglia per mano dell’artista urlare la sua presenza o cantare la sua compagnia»
Curriculum Antonella Bonaffini vanta partecipazioni in mostre tenutesi sia in ambito nazionale che internazionale, ultima quella negli Stati Uniti. Il prossimo ottobre il suo nome figurerà tra gli artisti che avranno la possibilità di presentare le loro opere in un catalogo dal titolo ‘Italiani’ curato da Vittorio Sgarbi. A settembre è invece confermata la sua partecipazione ad una mostra che si terrà nella pinacoteca di Brera, accanto al maestro Aniello Savaro. L’appuntamento più prossimo rimane però la mostra al museo diocesiano di Terni in programma per il 3 e 4 settembre prossimi.
Il commento «Le sue tele sembrano essere il frutto dell’operato di pittori diversi, nell’attenta e toccante traduzione di sentimenti spesso altalenanti, in un coraggioso confronto che vede l’artista ritrarre se stessa accanto ad una piccola bambina, di bianco o di rosso vestita, come se il sogno avesse, in un momento molto particolare della sua vita, lasciato il posto al disincanto». Il professor Alberto D’Atanasio, docente dell’arte ed estetica dei linguaggi visivi, ha scritto di lei: «Le sue opere sono il volto, la forma, la voce, la poesia della sua anima che diviene immagine e quindi visibile a tutti. Quest’artista ha una capacità particolare e molto rara, quella di usare tinte e forme che si dipanano sul supporto. Sembra quasi che l’artista abbia dovuto fermare l’ispirazione prima che il tempo se la prendesse per relegarla nell’oblio».
Antonella Bonaffini, quadro (1)Poesia e pittura Nelle sue opere tutto sembra in divenire. Crono ha permesso che la clessidra si fermasse perché verità e bellezza potessero avere la meglio su discordia e inganno e la gioia potesse entrare nel palcoscenico della vita. In ogni sua opera si esplicita palesemente la parafrasi del quadro di Agnolo Bronzino, Allegoria del trionfo di Venere, collocabile nella produzione ante il 1550. Ogni sua opera è sintesi di un concetto che è più poetico che figurativo, perché ciò che in effetti muove lo spirito artistico della Bonaffini, non è soltanto quello del pittore ma anche quello del poeta. Nelle liriche di Antonella Bonaffini sono descritte in poesia le immagini che poi compone su tela. «E’ soffio, è incanto del verbo che diviene colore, immagine, figura. E’ qui che appare poetico il suo armonizzare i colori, la sua pennellata a tratti sfuggente, in altri corposa quasi che il pensiero divenuto colore voglia per mano dell’artista urlare la sua presenza o cantare la sua compagnia»
Curriculum Antonella Bonaffini vanta partecipazioni in mostre tenutesi sia in ambito nazionale che internazionale, ultima quella negli Stati Uniti. Il prossimo ottobre il suo nome figurerà tra gli artisti che avranno la possibilità di presentare le loro opere in un catalogo dal titolo ‘Italiani’ curato da Vittorio Sgarbi. A settembre è invece confermata la sua partecipazione ad una mostra che si terrà nella pinacoteca di Brera, accanto al maestro Aniello Savaro. L’appuntamento più prossimo rimane però la mostra al museo diocesiano di Terni in programma per il 3 e 4 settembre prossimi.