BIANCA NANNINI
SEGRETI AL FEMMINILE
di Bianca Nannini per la rivista RIMINI IN MAGAZINE - AGOSTO/SETTEMBRE 2006
Foto Venanzio Raggi
Le ultime frontiere della pittura
raccontano la crisi di questi
anni. Si parla sempre più spesso
di arte in "cortocircuito", dove le
immagini tradizionali, anche
quelle sacre, vengono miscelate
ad elementi contemporanei e
uniscono le pennellate e le
campiture a forme tecnologiche.
"La gente non cambia da una generazione all'altra. Per quello che ne sappiamo dalla storia, la gente è più o meno quella di sempre, ha gli stessi bisogni, desideri, virtù, qualità, gli stessi difetti da una generazione all'altra non cambia niente, tranne le cose vedute, e sono le cose vedute a fare quella generazione". Sono le parole con cui la scrittrice Gertrude Stein aveva definito, negli anni '20, il valore delle arti figurative nella storia della cultura.
Ma se volessimo riferirlo ai giorni nostri, la domanda da porsi è: che cosa vedono i giovani artisti in questa epoca? Cosa vede, per esempio Antonietta Corsini, nata a Rimini nel 1966, in un'epoca in cui, per usare le sue parole, "s'intrecciano gli affetti, gli incontri, gli avvenimenti, le cose e i luoghi?" Per esempio, una bellezza nuova. La pittura di Antonietta va alla ricerca di una bellezza diversa e in questa ricerca vi è il sottile gioco degli equilibri che si compie tra la realtà e il mistero, il visibile e l'invisibile, tra gli elementi svelati e quelli taciuti.
Per la pittrice l'arte è un continuo confronto che deve portare ad un risultato per se stessa e per l'occhio del suo osservatore. La pittura di Antonietta è sperimentazione. Ha iniziato con una pittura informale che nel corso del tempo si è evoluta in genere figurativo facendo sperimentazione sempre con le sue "immagini privilegiate", ovvero i suoi figli. Ci sono state tante prove che l'hanno fatta approdare ai visi di oggi, come "Catacrux" o "Prezioso". I suoi, sono volti mascherati da riflessi di luce, da tatuaggi, da piume o da ali in cui la sospensione tra il visibile e il celato si espleta magnificamente: a volte ci sono visi anche più maturi, ma sempre nascosti, per esasperare il passaggio del tempo.
Le ultime frontiere della pittura raccontano la crisi di questi anni, si parla di arte in "cortocircuito", in cui molti artistilegano le immagini tradizionali, anche quelle sacre, ad elementi contemporanei e uniscono le pennellate e le campiture a forme tecnologiche. Antonietta Corsini in questo senso è una outsider. mantiene la leziosità tecnica del tocco, della sfumatura, sposandola al viso d'ognuno, al viso di sempre, ma con luminoso mistero.
E infine, che cosa desidera una giovane artista pensando al futuro? Esporre nelle più prestigiose gallerie d'arte per far conoscere la sua opera e, visto che l'arte non ha dimora, è di tutti e per tutti, vorrebbe esporre la sua pittura nelle grandi città come Milano, Londra, Parigi: l'apoteosi, insomma, per un'artista.