CINZIA TEDESCHI
ARTE LA PITTRICE ANTONIETTA CORSINI E LE TECNICHE ANTICHE
COME FAR "PARLARE" L'AMBONE
L'INTERVENTO NELLA CHIESA DI SAN MARTINO IN RIPAROTTA
DA "IL PONTE" DEL 5 APRILE 2009 - DI CINZIA TEDESCHI
La chiesa di Martino in Riparotta, antica parrocchia esistente già dal XIII secolo, ubicata appena fuori Rimini, merita una visita per più di un motivo. Dal 2000 al 2004, l'edificio è stato oggetto di una ristrutturazione ad opera dell'ing. Giuseppe Ferri, dopo essere stato raso al suolo durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito sulla medesima struttura muraria, visibile ancora oggi, mantenuta affine all'involucro originario. la risistemazione ha dato alla chiesa una veste settecentesca, con finestroni studiati appositamente per illuminare gli interni che richiamano gli ariosi palazzi del XVIII secolo. Coro e soffitto sono stati resi più bombati, mentre di fattura recente sono gli archi: grazie ad essi l'interno della chiesa ha preso "movimento". Colpisce, inoltre, per eleganza, l'ambone, la struttura sopraelevata da cui vengono proclamate le letture, recentemente decorato con le figure dei quattro evangelisti dalla pittrice riminese Antonietta Corsini. L'artista, specialista in tecniche pittoriche antiche e collaboratrice dei musei Vaticani per la riproduzione di opere d'are custodite nella Pinacoteca, ha incentrato la sua ricerca sul recupero dei procedimenti tecnici utilizzati nelle pitture e nelle miniature antiche, allo scopo di evocare suggestive atmosfere ed ottenere effetti pittorici inediti. L'ambone di San Martino in Riparotta si presentava originariamente come un monoblocco di gesso a forma semicircolare, inserito in un contesto determinato. per conciliare passato e presente, l'artista ha creato un'iconografia moderna, utilizzando le tecniche antiche. Le figure simboliche dei quattro evangelisti sono coronate da aureole interrotte dalla croce ed inserite su uno sfondo decorato con ali piumate. Queste ultime costituiscono la parte più preziosa del ciclo decorativo, in quanto incise su gesso e poi colorate con oro zecchino in foglia, mentre il blu, colore spirituale per eccellenza, è stato scelto per delineare gli evangelisti e il fondo della cornice a motivi floreali che li racchiude e che è ispirato ad un dipinto di Giuliano da Rimini conservato al Museo della Città. "Ho pensato ad uno spazio che riflettesse la luce bella della chiesa - spiega l'artista - e al tempo stesso ho voluto creare un angolo movimentato da due diversi tipi di luce, una più calda e dorata e una più argentea e lunare. L'ambone del resto è il luogo dove viene letta la Parola di Dio, riconoscibile in quell'Ala che accarezza e accompagna l'uomo nella vita di tutti i giorni.