"Senza demandare a metafore, l'autrice in un ostinato esercizio, pare concentrata nella ricerca della dinamica interna ai colori e negli aspetti di una luce mentale, vaporosa non naturalistica" così Annamaria Bernucci presenta Antonietta Corsini il 6 marzo 1993 alla personale in Via Luigi Tonini, 5 presso la Palazzina delle Mostre a Rimini. Oggi incontro Antonietta intenta  a ritrovare nella stesura del colore la luce, in una sottrazione di toni e di strati materici alla ricerca dello spazio infinito del tempo. Usa acrilici e pastelli a cera creando una fitta rete di toni opalescenti dove il colore liquido permette di far filtrare la luce. Eliminando poi, un po' per volta il colore, scavando debolmente la materia, intravedendone lo spazio oltre la tela, Antonietta intuisce l'evanescente realtà della materia. Alla ricerca di spazio elimina dai suoi lavori la cornice lasciandoli, come leggere stoffe, partecipi dell'aria dove le molecole si addensano in un corpo unico. Così prosegue il suo percorso seguendo immagini interiori, lasciando ad esse la libertà di scaturire, senza controllo preferisce attenderle, preferisce che si presentino spontaneamente alla sua luce mentale. Senza, di l'autrice, ricercare riferimenti simbolici o celebrativi, ritrova in alcuni lavori figure eteree, abbracci materici, veneri primordiali e sinuosi tratti. Qualcosa di istintivo appare ai nostri occhi, confusi dal leggero muoversi delle stoffe e dal passaggio di luce, intravediamo nei lavori di Antonietta un facile ma non scontato riferimento alla scultura. E a lei piace rimanere in equilibrio fra queste due discipline, senza travolgere ne l'una ne l'altra arte, ma preferendole partecipi entrambe di questo gioco di luce, spazio e materia.

https://www.facebook.com/pg/portraitsandpictures/photos/?tab=album&album_id=263288384154610