TEODOSIO MARTUCCI (ARTECULTURA - NUMERO DI GIUGNO 2016)

Un continuo scernimento alla ricerca della curiosità che approfondisce ovvero dilata il battito per sempre meglio venire alla scoperta dell'attesa che, ansiosa, aspetta  il suo momento di meraviglia. Ed è questa la pittura  di Antonio Cellinese , il suo momento incantevole che convinto attende l'esito pittorico della scoperta. Quella novità emozionante che scaturisce dalle labbra del colore che il pennello, divulgando l'impasto nelle campiture, fa perseguire la sua permanente attesa, il momento della spontanea emozione che scaturisce con esito di sorpresa agli occhi del pittore. Una sorpresa che però viene da lontano, che si fà strada di immagine nei piccoli lampi di luce che sprigiona il colore dall'impasto che, a sua volta, attende l'altro tocco di materiale brillante per comparare il grado e la natura del colore, la sua luce materica e d'animo con quella pratica pittorica che rispecchia nella fenomenologia della pittura tutta la personalità dell'artista. Quella scrittura comunicante che racconta ed approfondisce sempre più la storia dell'uomo e della sua esistenza. Perchè non è solo il tener conto della corrente, dello stile e della tecnica nella pittura di Cellinese ma del tirocinio del mestiere che arriva all'immagine condensando la sua visione del mondo: dipingere per sentirsi vivi di esistere. Ma esiste e lotta l'esistenza per dipingere in quanto la pittura, la sua energia  creativa che si sente ribelle e bloccata nell'inconscio possa finalmente donare alla persona l'eternità dell'universale emozione di vita.