Dott.ssa Francesca Mezzatesta storico e critico d'Arte
ANTONIO LANZETTA nasce a Sarno (Sa) il 19/10/1974 e oggi vive e svolge la sua attività artistica a Striano insieme alla sua splendida famiglia. Già dall’infanzia vincitore per “l’Immacolata Concezione” e nel ’90 con scarti di alluminio ripropone la mascotte delle olimpiadi. Partecipe in numerosi eventi artistici organizzati dal Comune e in numerose mostre in siti pubblici prestigiosi ormai un po’ in tutta Italia. Antonio grazie alla sua versatilità artistica e comunicativa coltiva anche il suo hobby da Chef-Art e ama cucinare magistralmente, decorando e donando con “amore e fantasia” ogni sua creazione culinaria per amici, per la moglie Angela e i figli Nunzio e Alessio. Quest’ultimi a lui vicini per superare la sua sofferenza fisica e morale, di un brutto incidente sul lavoro che cambia la sua vita dal 2004, e d è costretto ad abbandonare il suo lavoro nel campo dei serramenti in alluminio, a causa della perdita del braccio sinistro. Ma tra le terapie, in questa fase così delicata e tragica della sua vita, l’arte gioca un ruolo importantissimo, dapprima per gioco realizza un mosaico per suo figlio e in tale occasione scopre in quel magico caleidoscopio una chiave di apertura verso il mondo. Nel suo stile predominano arcobaleni multicolori che appaiono tra le tele e pietre solari come squarci che dal suo spirito raggiungono superfici di cielo, come preghiere che dalla sua volontà e manualità, portano rinascita e nuove positività, equilibrio ed energia non solo alla sua vita, ma anche allo sguardo di chi li riceve . Da quel giorno, l’amore per l’arte, pulsa unisono con il desiderio crescente di realizzare opere sempre nuove, con istintualità operandi, ma anche nella necessità di comunicare al prossimo, questo stato di benessere interiore e a coloro , che hanno attraversato la soglia del dolore. In una nuova dimensione di vita e benessere interiore, una nuova consapevolezza e un nuovo risveglio, prendono in lui il sopravvento, e l’accettare la cronicità del suo problema, fa parte di ciò che l’arte è capace di fare ma solo se hai una forza intima che può farti volare anche con “una sola ala”. L’artista esplora non solo dentro sé ma anche attraverso la purezza del mondo e della materia circostante e dai materiali inorganici come la plastica si dedica a innestare come in questa mostra “pietra su pietra” nella metafora del costruire con sacrificio grazie ai colori e alla bellezza della natura . La sua ricerca sia nei materiali che negli strumenti e nella loro tecnica nel campo dell’Arte, la si ritrova dai collage ai mosaici e altre tecniche miste in cui include l’acrilico. Osservare le sue opere è un viaggio in una armonia decorativa che dona energia alla nostra anima, e ci lascia riflettere sul tempo che sfugge e il tempo che occorre per meditare. Nel suo imput emozionale racconta di sé e coinvolge i sensi , quali il tatto dato che si ravvisa il bassorilievo della superficie nell’assemblaggio delle pietre. Ogni opera come una pagina del suo diario tratta dei sentimenti come “I due innamorati o sospensione come “l’Attesa” ,tra linee e forme talvolta geometriche e a volte più sinuose. Il suo universo artistico diviene uno spazio sconfinato di luci ed effetti giocosi dagli effetti della Art- Terapy . Antonio vi lavora con sacrificio senza guardare l’orologio e il suo o al lavoro mi rimanda ai monaci buddhisti, che realizzano con la sabbia colorata i loro Mandala contemplativi, o ai motivi decorativi e stilemi geometrici, di memoria picassiana, che immergono nei silenzi per distaccarsi dai rumori del dolore. Carl Jung, intravede nella sua filosofica visione dell’arte un transfert prezioso per arricchirsi di consapevolezza del “Sé”, il Dott. Bernie Siegel nel suo libro : “Amore, medicina e miracoli” tratta del ritorno al benessere attraverso l’apertura di un mondo nuovo, che lascia superare i nostri limiti e ci trasporta nell’universo sconfinato dell’arte. Oggi il nostro artista campano insegna nei corsi con solidarietà e dedizione nel sociale grazie all’ausilio di nobili progetti di Associazioni o della sensibilità del Comune del territorio si prodiga ad offrire ai bambini e ad altre persone, che vivono e soffrono nell’invalidità il proprio “sentire e sapere”. Così gli effetti terapeutici per anima e corpo nell’esperienza artistica di pittura e mosaico, ergono nel cuore e non solo negli occhi quali simbolo del potere dell’amore e dell’arte come trasformazione della sofferenza (Stephen K. Levine).
Dott.ssa Francesca Mezzatesta
storico e critico d’Arte