LUCIANA SCHIROLI
Luciana Schiroli
traccia la storia artistica di A.Pacchiarini che ?schivo e solitario, pensoso e inquieto, si confermò subito artista di grande talento?.
Dalla lezione di un Cézanne e di un El Greco fino a Sutherland e Bacon in una ricerca spaziale e cromatica che si avvalse anche del collage. Dalla pittura grondante di colore e dalla veloce gestualità (vedasi i ?Nudi?) a opere più drammatiche (?donne del Biafra?).
Ma Pacchiarini andò oltre: e di forte interesse le opere nelle quali si legge una sorta di continuità tra elemento umano e vegetale, in una simbiosi metamorfica e surreale che si arricchirà di nuovi colori e di nuove sperimentazioni.
E come Picasso già nel 1913 aveva cominciato a utilizzare il collage per una nuova codificazione del cubismo, così i reperti del quotidiano entrano, a decorrere dal 1974, nei quadri di Pacchiarini: strappi di giornali e riviste, che diventano pezzi di società e colore, tessitura perfino, in una complessità straordinaria ma sempre controllata dello spazio pittorico e architettonico.
Da ultimo, il ritorno al paesaggio, al lago, ai sentieri, ai luoghi amati, percorsi da leggeri brividi di luce.