100 opere di Felpati
“…La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà,
ma anche dalla varietà nell’unità…”
Umberto Eco – Il nome della Rosa
100 opere di Felpati
Battaglia Terme - dal 20 Agosto al 9 Settembre 2021
Armando Felpati è un artista straordinariamente prolifico e questa mostra rappresenta un’opportunità davvero unica per godere della ricchezza della sua produzione pittorica. Una produzione che è il pregevole risultato di cinquant’anni di instancabile e meditata ricerca tecnica e concettuale. Si tratta di un aspetto fondamentale, che è bene approfondire da subito: le opere esposte non sono il risultato del tradizionale rapporto fra il pittore e il cavalletto, ma il frutto di un’azione sempre esclusiva e non replicabile in cui, stendendo il colore a fresco in posizione piana su un fondo preparatorio, l’artista prima stimola e governa la creazione della superficie cromatica e poi vi anima al di sopra campiture, forme e linee per definire simboli e stilizzazioni. Felpati compie consapevolmente un atto pittorico che costituisce in sé l’estrinsecazione dell’essenza della propria arte, assicurando una salda coerenza fra maniera, linguaggio e significati filosofico-esistenziali.
Le suggestioni cosmogoniche ispirate dalle opere esposte non cominciano dunque unicamente dal momento finale, individuabile nell’impressione dell’osservatore, ma risiedono nella genesi della materia che costituisce la superficie pittorica, ovvero nella totalità dell’opera stessa. Lo si tenga a mente, è questo il passepartout per immergersi nella fruizione di ogni singolo dipinto e poi lasciarsi coinvolgere nell’esperienza soggettiva della percezione (il Maestro vuole sia affrontata in piena libertà dal visitatore).
Nell’arte di Felpati la manifestazione del colore, ricercata nelle declinazioni più diverse e vivaci, talvolta anche con l’abile inserimento di brillanti campiture cartacee per esaltare con maggiore intensità la portata simbolica della luce, ha una valenza prodigiosa. Il colore diventa una scenografia astratta e visionaria entro la quale si svolge la celebrazione del mistero dell’universo e della vita. Quest’ultima da intendersi come forza attiva dell’essere o, parimenti, come un ciclo che ha un inizio e una fine, la cui narrazione è affidata dall’artista allo svolgersi sinuoso delle linee che entrano nella scena pittorica per compiere i più disparati percorsi e poi uscirne. Sono metafore del fluire dell’esistenza, talvolta sopraffatte dalla comparsa di un taglio rosso sangue che ne interrompe dolorosamente l’armonia.
È un segnale potente con cui Felpati determina la conclusione del proprio processo creativo associandola esplicitamente, con una allusione netta e diretta, alla finitezza della natura umana. La lettura della composizione nel suo complesso suggerisce spontaneamente un richiamo filosofico al rapporto fra la transitorietà dell’esistenza e l’immensità che la circonda, quell’ “insostenibile leggerezza dell’essere” narrata da Milan Kundera.
Si noteranno poi delle altre forme ricorrenti entro le quali orientarsi. La principale è il cerchio, simbolo sia dell’eternità e dell’infinitezza dell’universo, che dello spirito e dell’immaterialità dell’anima. Spesso riempito di calde tinte infuocate, richiama la rappresentazione del sole, la stella che irradiando il nostro pianeta ha permesso l’origine della vita e ne garantisce la continuazione.
Le straordinarie ambientazioni cromatiche talvolta hanno come protagoniste stilizzazioni fitomorfe o zoomorfe, quasi a ricordare la varietà del creato. Allora se l’arte di Felpati da un lato si presta a una riflessione introspettiva sull’esistenza umana, dall’altro risulta essere una contemplazione che guarda all’origine della bellezza della natura e al mistero della vita in tutte le sue esteriorizzazioni. Riprendendo Umberto Eco, è un’arte che, per l’appunto, ci spinge a considerare l’unità nella varietà e la varietà nell’unità per apprezzare la bellezza del cosmo.
In questa fase della nostra Storia, contraddistinta dagli effetti del cambiamento climatico e dalle preoccupazioni per la precarietà dell’ambiente e del nostro ecosistema, Armando Felpati è un artista che, rinunciando all’inflazione della multimedialità per rimanere fedele al mezzo pittorico, riesce a sensibilizzarci circa l’attualità con finezza, suscitando sentimenti profondi. Le sue opere, oggi più che mai, paiono un appello all’amore e al rispetto per tutto ciò che ci circonda.
Davide Tramarin