Redazione Dantebus Edizioni - Roma

«Credo che il più grande dono che Dio abbia dato all’uomo
non è il dono della vista, ma il dono della visione.
La vista è una funzione degli occhi, ma la visione è una funzione del cuore.»
(Myles Munroe)

L’intrigante pittura di Paola Riva si fonda essenzialmente sul concetto di visione artistica.
L’artista, infatti, possiede il dono di uno speciale sguardo, tanto in grado di scorgere oltre, sia
intra che extra, quanto di saper vedere la realtà in modo diverso. Con la pittura di Paola,
dunque, entriamo nello splendido mondo della soggettività, laddove l’autrice inforca gli
occhiali del suo vedere all’osservatore-lettore per entrare in un universo unico. Un’ideologia
artistica arditamente soggettiva, in un mondo contemporaneo che, al contrario, tende ad
una globalizzazione omologante e spersonalizzante. Paola, invece, pone l’accento sulla peculiarità di ogni singolo individuo, sulla libertà di ogni uomo a poter esprimere sé stesso,
proprio perché la ricchezza e la potenza del mosaico risiede nell’unicità di ciascuna singola
tessera. In campo artistico tale concezione diviene ancora più forte, sicché non c’è bisogno
della firma d’autrice, dato che la timbrica è già prepotentemente inedita, in quanto espressione della visione personale artistica.
Si apre, così, l’universo di Paola, in abili oli su tela, dalle innovative tinte fantasy, nelle quali
prendono la scena due fulgidi soggetti: le donne e la simbologia.

«Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina:
essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo,
sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.»
(William Shakespeare)

Paola riporta in un tempo attuale, dove troppo spesso alla creatura più nobile di tutte,
portatrice sana di bellezza, che ha ispirato generazioni di artisti e rapito milioni di cuori,
vengono follemente associate le parole “violenza e femminicidio”, l’attenzione sulla meraviglia della donna, che rappresenta un mondo incredibile da vivere e da scoprire.
Le opere assumono, così, anche un profondo valore sociale, nella difesa dei diritti basilari
dell’essere umano, unendo la forza terrestre, energetica e colorata di Frida Kahlo a una
cromaticità più eterea, celeste ed onirica alla Tamara De Lempicka.
Completa ciascun quadro un elemento simbolico, diverso di volta in volta, dalla tigre al
cavallo, dagli uccelli ai fiori ed i pianeti. Esso va di pari passo con il rappresentato, dando
un tratto più ermetico alla pittura, di modo che oltre il pregevole significante, l’osservatore
diventi anche lettore nella interpretazione del significato.

«Ciascuno di noi porta in sé il centro dell’universo.»
(Nancy Huston)