Residente a Como, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, poi studia presso Oikos di Bologna per il master post-laurea.

Dopo varie esperienze lavorative apre il proprio studio professionale a Como, dove si occupa di architettura e dello studio dell'immagine.

Nel 2008 comincia a partecipare a concorsi di pittura, riscuotendo approvazioni per la sua tecnica pittorica che utilizza immagini digitali.

Le opere pittoriche di Thanhoffer sono mutuate da elaborazioni informatiche, tecniche che sempre più si vanno diffondendo nella produzione degli artisti contemporanei.

In alcuni casi il computer assiste nelle soluzioni figurative, ma in Enrico la morfogenesi verte verso l'astrazione, spesso in forme simmetriche, dense di colore supersaturo.

I soggetti dell'Artista comasco, proprio per l'insistenza della simmetria, spesso originano forme evocative di figure fantastiche o ideali, come “Il giullare alla corte sabauda (piemontese)” oppure “Non ci sono più le donne di una volta”, un originale monocromatico per intendere che il fascino e il calore umano della compagna dei sogni oggi si perde nel razionalismo della donna in carriera in tailleur grigio, severa come un teorema di geometria.