STIL’E’ - Rivista

IL GLOBISMO, DIALOGO TRA LE ARTI

L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità. 

Una filosofia che ha spinto Enrico Thanhoffer a unire la sua grande passione per la pittura alla sua professione di architetto.

Due mondi apparentemente molto lontani tra loro, che invece presentano un comune denominatore: la creatività.

Da diversi anni, Enrico Thanhoffer è anche un apprezzato pittore, vincitore di numerosi premi e concorsi, nonché inventore di una innovativa tecnica pittorica.

Infatti, i suoi quadri, un misto tra figurativo geometrico e un astratto che richiama i famosi spazi di Hilbert, vengono realizzati attraverso l’uso del computer.

Dopo aver battezzato questa nuova corrente artistica come Globismo, ovvero la capacità di far dialogare l’astratto con il figurativo, Enrico Thanhoffer, in arte Munico (acronimo di “Metodo UNIficato per COstruire”, a ulteriore testimonianza della sua “vera” professione) ha introdotto la filosofia che sta alla base di questo nuovo manifesto artistico anche all’interno della sua architettura.

“Non appartengo a nessuna corrente artistica esistente – sottolinea Enrico Thanhoffer – all’interno dei miei quadri e dei miei progetti, il mio obiettivo primario è quello di riuscire a far dialogare gli opposti, ovvero la parte razionale e quella irrazionale. In questo caso, la mia passione per la pittura mi è stata di grande ispirazione. Nell’architettura, la difficoltà principale è quella di rispettare l’infinita burocrazia delle norme che regolano tutto, riuscendo a far risaltare la propria creatività”.

Per oltre dieci anni tecnico del Comune di Como e consulente del Tribunale di Como, Enrico Thanhoffer ha già realizzato diversi importanti progetti, in ognuno dei quali è riuscito a dare una sua personale interpretazione artistica.

“Non è facile riuscire a far capire e accettare le proprie idee – conclude Thanhoffer – soprattutto nell’architettura, dove difficilmente i tuoi committenti ti lasciano osare. La mia passione per l’arte, che mi ha portato a farmi conoscere anche come artista, ricevendo numerosi attestati di merito e pubblicazioni, mi ha aiutato molto a vincere questa diffidenza che i committenti hanno nei confronti di una architettura innovativa”.

STIL’E’ - Luglio 2010