Dott.ssa Anna Maria Setti Nalini critica in occasione Premio Botti "Acqua Saliente" Rovigo 2011
Fascini e bellezza dell'acqua, ovvero di un dono divino per eccellenza, presero forma in epoca classica nella figura della ninfa, giovane creatura che in questo liquido elemento dimorava cantando e che siaccompagnava in leggiadro corteggio le brevi discese degli dei. Schiva e benevolente, ancorchè perplessa come nel primo dipinto che apre la seri della rassegna, qui l'immortale fanciulla, divenuta ormai simulacro di pura illusione, sembra chiedersi il senso della propria metafora viepiù leggera e vacua. Trasmigra allora il pittore l'antica favola nella consistenza statuaria di un nudo dove, con allusione di danza,la plastica del corpo si piega alla forza della natura, integrandosi, e completando con essa il cerchio gioioso dell'esistenza, il binomio misterioso di ESSERE UMANO e CREATO.
Il sopravvento dell'acqua che diviene protagonista di tela in tela, prende il fragore di un vulcano, un vigore che scorre fra i massi. La cascata si sciorina gagliarda, seta e luci scoppia in onde ridenti e giocose, minacciose e placide, convulse e attonite: cristalli e pirotecnie, uno sciacquio in concerto che va a incanalarsi infine nel proprio esausto destino. Nè pietra, nè rocce, nè foreste s'impongono alla indomita marcia che a tutti i costi canta l'incontenibile inno alla vita..............
Poi l'istinto creativo dell'artista sfora il realismo della natura e sposta l'epos sulla esaltazione del movimento, portando, di sequenza in sequenza, la proposta dell'èlan vital, per approdare infine allo stupore della coincidenza tra Creatura e Mondo come unica meraviglia.
Nel dipinto che chiude il ciclo lo slancio della figura al di sopra della materia,corpo che dimentica il suo peso e si solleva nell'infinito, proietta nella volta celeste gocce che diventano stelle notturne, acqua di terra che diviene cielo.
La sintesi del viaggio è allegoria di un volo che attinge all'immenso.
AnnaMaria Setti Nalini