Maestro Internazionale d’Arte: Mario Salvo
Rapsodie Cromatiche di Daniela Damiano
(in arte ASDHE)
Attraverso la normale logica artistica, da sempre si
ritiene artista dotato o quantomeno incline all’Arte
colui (o colei) che è particolarmente vicino a materie
letterarie, umanistiche o storiche. Osservando
accuratamente le opere di Daniela Damiano (in
arte ASDHE) è ovvio e perfettamente comprensibile
che tale correlazione è completamente errata e non
affatto corrispondente alla realtà.
Pensate che l’artista, che ho avuto il piacere di
conoscere e scoprire durante l’intervista, vanta una
laurea in Matematica Pura: personalmente la
ritengo una caratteristica magica ed affascinante
se consideriamo altresì che sente l’irrefrenabile
desiderio di dipingere quotidianamente al ritorno
da una giornata di lavoro spesso pesante, ma che
non riesce comunque a toglierle quello stimolo a
colori costantemente acceso! Il suo senso lirico si
sviluppa praticamente attingendo nella sua personale
tavolozza a colori, denominata “anima”, per poi
definire all’esterno uno spazio vitale dove zone
e forme esplodono cromie stupende, emozionali e
vibranti in un crescendo tonale che fa tremare i
polsi.
Chiacchierando al telefono con lei in un simpatico
e sciolto intermezzo, ho potuto notare ammirando
la sua stragrande forza interiore che alimenta la
sua fiamma creativa scaldandola fino a plasmare
sula tela “lava” e “asfalto”: segno inconfondibile di
una possente e ben strutturata ossatura artistica.
Lungi da lei espressioni cupe o tossiche (cromaticamente
parlando) bensì una vivacità davvero stupefacente
e delle velature particolarmente emozionali
che plasmano interamente la sua psiche
illuminata, pura, esaltante che realizza pezzi
di luce propria, intensa, pulsante, propositiva.
In opere come Black sun – Sole nero –, Blood of
the sun – Sangue del sole – Dancing in the Hearth
– Danza nel cuore - Pink Planet – Pianeta rosa – e
The Soul Road – La strada dell’anima -, si riesce a
sviscerare il bellissimo rapporto confidenziale con
colori prettamente ostici come il rosso ed il magenta
e la loro difficoltà all’uso parallelo e trasversale
che la Damiano affronta invece in maniera brillante
e saggia, da artista smaliziata ed esperta.
Parlare di colori rossastri sarebbe oltremodo
limitativo per un’artista come lei poiché la ricerca
visiva dei piani e dei fondi realizzati la porta ad un
livello nell’uso cromatico pressoché globale: Birth
of a Star – Nascita di una Stella – Blood – Sangue
– Dynamic Brain – Intelligenza dinamica – Sentimenti
ed Emozioni - Explosion of Life – Esplosione
di vita , sono a dimostrare che non ha limitazioni
in alcun colore permeandoli dapprima all’interno
di sé, modificandoli geneticamente ed esplodendoli
sulla tela sapientemente miscelati.
E’ fonte di vita, come riferisce l’artista stessa
scrivendo la sua biografia, la continua ricerca di
sviluppo mentale attraverso i colori che, elaborandoli
sulla tavolozza, le rendono quella luce sistemica
dove lei stessa ha bisogno di attingere l’energia
vitale.
Fonte di vita, appunto, da cui riesce a
rigenerarsi da tutte quelle tossine che la società
genera attorno a noi stessi: proprio per questo il
suo mondo a colori la protegge dalle flessioni
emotive che la vita ti regala a tua insaputa e senza
che tu lo voglia. Asdhe recupera in pieno le cose
importanti che gravitano attorno a lei e le ricolora
attraverso sensazioni pensanti dalle quali viene in
certo senso protetta.
E’ fuori dubbio una combattente nata ed un’inguaribile
ottimista nonostante le sue radici scolastiche la
inducano al più forte raziocinio numerico. Il suo
innato lirismo la spinge a vedere il cammino dinanzi
a sè come un infinito sentiero planetario dove
rifugiarsi per creare solarità e propositività a beneficio
di tutti coloro che potranno godere della
visione dei suoi lavori.
E credo che, artista di elevato spessore, vorrà
cavalcare a breve i segreti dell’uso della spatola
che ben rappresenta gli strati di cui è formato il suo
personale DNA. Ed io sarò ben lieto di erudirla
attraverso gli oltre 55 anni di esperienza personale
sulla stratigrafia a spatola. Sorge spontanea una
domanda: non saranno forse i calcoli numerici (per
il cui allenamento lavorativo quotidiano presumo
bruci quel tanto che le serve) a farle da motore
sinergico restituendo alle percezioni, gli originali
colori che la natura stessa suggerisce?
Il Critico Maestro Internazionale d’Arte
Mario Salvo