Carla d'Aquino Mineo
LA POETICA DELLA LUCE
NEI DIPINTI DELL'ARTISTA
BARBARA GUIDI
I dipinti dell'artista Barbara Guidi
rappresentano il succo trasfigurato dei suoi
paesaggi, tra marine, distese di cielo e mare in
spiagge solitarie ed antichi borghi che si
aprono alla luce ed all'aria. Diceva Matisse:
“La pittura è rapporto” . E spiegava: “Il
rapporto è amore”. C'è in questa pittura la
capacità di instaurare un rapporto amoroso con
le cose, con delicatezza, come se i quadri
fossero liriche lontananze. La stessa natura
appare nel dipinto filtrata, quindi, riassaporata
tra i preziosi valori dei verdi che si integrano
con la leggerezza dell'aria di un azzurro terso,
che rende limpide e chiare le vedute libere,
senza costrizioni. Vi sento il respiro di
un'illustre
civiltà
che
nasce
dall'Impressionismo francese e che si evolve
verso un'ambientazione sognante, mentre nelle
prospettive dilatate dalle emozioni interiori,
essa diviene quasi metafisica nei silenzi
d'animo. Nessuna forzatura, bensì l'attenzione
estrema nel cogliere col massimo di sensibilità
quel certo punto luce, quella gradazione esatta
di tono, quella tal vibrazione dell'aria. Questo
è, dunque, Impressionismo? Non
propriamente. La fenomenicità della visione,
tipica di Monet, subisce una sorta di
passaggio, attraverso il ricordo che avanza. La
differenza non è evidente, ma la fragranza
dell'emozione cede il passo alla nostalgia
dell'attimo perso.
Ecco quindi, i suoi paesaggi con lo sfondo di
scogliere, si aprono a vedute marine, così
limpide, in cui i toni cantano armoniosamente
le ocra dorate, gli azzurri celestini, i verdi
variegati della vegetazione, dove la pittura
diviene una musica vivaldiana: una melodia
tranquilla, in cui le immagini si illuminano di
bianca luce nella conciliazione, tra senso ed
intelletto, natura e pura poesia.
Barbara Guidi
ha il coraggio di misurarsi con i grandi artisti
del passato storico della pittura non solo
italiana, da Claude Monet a Carrà, cogliendo
nell'armonia la lezione della pittura come
trasfigurazione della luce, come magia dei
sensi ed incantamento dell'anima. Ma nel
contempo guarda alla natura, cercando da essa
gli stimoli visivi come sentimentali, per quel
rapporto di cui parlava Matisse. Nella sua
splendida pittura si percepisce questa sua
esigenza primaria di dialogo con il dato
naturale nella sospensione di preziosi attimi.
Alla fine, l'illusione e lo straniamento delle
realtà ci trasportano verso una dimensione
esistenziale dell'autrice, una dimensione quasi
dorata, in cui è bello vivere nei sentimenti che
solo il linguaggio universale dell'arte può
trasmettere ad ognuno di noi in un nuovo
sogno.
Carla d'Aquino Mineo