Gustavo Predaval - da Il Sole 24 Ore

Sabato 20 dicembre 1975

Betrix espone alla Galleria del Nuovo Sagittario. Questo pittore che in passato si è dedicato al figurativo, giunto alla mezza età, ha avuto un'evoluzione, anzi un mutamento sostanziale nella sua arte che dopo un avvio verso l'astrattismo, è approdata alle figurazioni geometriche riunite nella mostra.

L'aspetto che più impressiona in questi dipinti, è un che di definito in assoluto, di perfettamente concluso. osservando minutamente, si rivela che queste geometrie non sono simmetriche, ma variate sottilmente con un pensoso studio delle linee e dei ritmi.

L'impressione che si ritrae da queste costruzioni, frutto di una travagliata elaborazione, derivate da innumerevoli prove e studi che hanno consentito di raggiungere la figurazione ultima, è quella di un'armonia perfetta, spirante una placida serenità, pur nel rigore delle squadrature e delle linee.

Betrix usa il colore a olio, ma grazie ad una tecnica coscienziosa, ad una cura scrupolosa nella scelta dei pennelli, delle tele e dei colori, raggiunge una stesura limpida e asciutta, per cui si penserebbe ad una materia pittorica acrilica.

Su fondi neri, blu, di un azzurro chiaro, rigidamente uniformi, campeggiano figurazioni esili e sottili, simili a squadro da disegnatore, a punte di compasso, in cui si intersecano riquadri e strisce con ritmi alternati di vuoto, in cui riemerge il fondo.

Il colore è sempre intenso, lucido, teso: gialllo, rosso, azzurro e bianco, come nell'Armonico n. 8 che è tra le opere più belle, o in Ascendente in cui il viola e il giallo s'accordano con il nero e il bruniccio. Un dipinto di un'estrema elaborazione è Proiettivo 526 in cui il nero del fondo ritorna nel vuoto di una complessa figurazione geometrica, ove risulta una squisita scala cromatica dal rosso al giallo ed al marrone.