Articolo di Daniela Ricci da “ IL Mattino” del 9/10/07
…….La pittura di Bruno, che da sempre mette a confronto due realtà contrapposte, è concepita come un frame fotografico dove l’attenzione si sofferma su alcuni particolari per riuscire a creare un’intimità diretta con i supporti. Attraverso la sua pittura fortemente comunicativa, Bruno con paesaggi trasfigurati, oggetti carichi di moti ondosi, di venti, di tumulti di sensazioni, di solarità si inserisce in uno spazio dominato da un dinamismo coraggioso, aggressivo, consistente, rarefatto, che cambia a secondo degli interrogativi, delle pulsioni appagate, dei desideri nascosti e negati, delle nostalgie, delle memorie e delle proiezioni immaginate.
Immagine ricorrente nelle opere – olio su tela – è un faro, a volte in primo piano e senza luce mentre ragnatele giganti lo avvolgono costringendolo suo malgrado a misurarsi con la forza di un vulcano come ne “L’antagonista” radioso e potente.
“Inerzia”, “Incontro”, “ L’iconoclasta”,”L’approdo”, “Vagabondi” sono alcuni significativi titoli che simboleggiano un profondo senso di solitudine e di alienazione dell’essere umano.