Articolo di Tiziana Tricarico da “ IL Mattino” del 14/2/07
…….Un tempo immobile e vivaci scansioni spaziali sono utilizzati da Bruno Bruno per rileggere i maestri del passato, a cominciare da De Chirico: architetture impossibili e prospettive esasperate raccontano la drammatica solitudine e la forte alienazione dell’essere umano, unite a una sensazione di inutilità e impotenza. L’artista napoletano, attraverso attente combinazioni di linee e colori, ripercorre forme astratte che si riempiono di nuovi contenuti: una sveglia che segna sempre la stessa ora, un faro abbandonato nella tempesta, la luna piena che non è altro che un palloncino attaccato a un sogno. Motivo ricorrente delle sue opere una serratura per la quale spesso manca la chiave