Bucc - pittore contemporaneo

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Bucc

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premessa

L’artista è qualcuno che si impegna nell'espressione creativa e anche attraverso mezzi come la pittura trasmette emozioni, idee o messaggi; spesso lavora per comunicare prospettive che risuonano con gli altri, provocano pensiero o sfidano le norme esistenti, contribuendo alla cultura, all’espressione personale e all’esplorazione di cosa significa essere umani.

L’artista non è necessariamente definito dalla formazione professionale o da materiali specifici; piuttosto, è qualcuno che usa la creatività per interpretare, modellare e condividere la propria visione del mondo.

La pittura astratta è uno stile d'arte che non rappresenta oggetti, persone o scene in modo realistico o letterale ma utilizza invece forme, colori, linee e trame per creare composizioni che esprimono idee, emozioni o concetti senza fare affidamento su forme riconoscibili.

A differenza dell’arte rappresentativa, l’arte astratta non cerca di rappresentare il mondo visibile in modo diretto ma incoraggia gli spettatori a coinvolgere la propria immaginazione e a interpretare l'opera d'arte attraverso le proprie prospettive ed emozioni.

L'arte astratta può spaziare da forme e linee semplici a composizioni complesse e stratificate, consentendo un'ampia varietà di interpretazioni e risposte.

paolo

Questa premessa per dire che, senza volere assurgere al ruolo di artista Paolo si immerge e si identifica in questa disciplina cercando espressioni che emozionino in primis se stesso e i pochi che condividono con lui le sue opere; la prima mostra è proprio quella della propria abitazione dove i tanti quadri appesi precedenti che riproducevano paesaggi, visi, nature, stampe e altro, a detta di Paolo generando per se stesso poche emozioni, sono gradatamente stati sostituiti da grandi macchie di colore, da immagini da decifrare, interpretare, definire, battezzare.

Paolo si Laurea in Scienze dell’Informazione praticando parallelamente calcio semiprofessionistico. A militare assolto, inizia a lavorare come Analista Programmatore e come responsabile Organizzativo in grandi aziende.

Forse un’esistenza lavorativa con tecnologia dominante, discipline scientifiche che si identificano nella precisione, nel calcolo, nel digitale hanno generato in lui una forma di reazione, una sete di fantasia e improvvisazione da esprimere e far esplodere nei “tempi di recupero” che l’essere umano dovrebbe sempre avere e riempire per trovare equilibrio e rigenerarsi.

La natura digitale del proprio lavoro si è quindi compensata con la necessità di coltivare, limitatamente al tempo disponibile, la passione per una pittura incontrollata, analogica, spontanea mai esponendosi al di fuori delle proprie mura amiche, fuori dalla propria stanza “creativa”.

Nessuna fretta, nessuna scadenza, nessun limite, senza parametri tipici di concetti moderni.

Nessun soggetto da rappresentare, nessun confronto con la natura, la realtà, l’immagine ma solo

espressione di colori, in forme casuali, progressive, esplosive, emozionanti.

Nessuna nozione sui materiali da usare, sui vari abbinamenti di colore, sugli strumenti di lavoro e sulla stesura del colore; si è sempre fatto trasportare dall’improvvisazione unita alla passione: grandi tele senza cornici, acrilico solubile in acqua, colori e strumenti improvvisati, talvolta di scarto, in successione, in sovrapposizione sino al raggiungimento di una sorta di soddisfazione, di sensazione di “fine lavoro”.

Solo a posteriori, documentandosi nel mondo dell’arte, si riconosce umilmente nell’espressionismo astratto, che definisce arte l'atto stesso di pitturare, in forme non figurative, trasferendo su tela le emozioni e in particolare nell’action painting per il colore colato, spatolato, spruzzato, gocciolato e talvolta apposto con matasse di spago intrise di vernice.

A risultato ottenuto attribuisce al lavoro un nome, che rappresenta quello che l’opera stessa gli trasmette in quel momento.

Tuttavia ogni spettatore che guarderà attentamente l’opera, potrà e dovrà attribuire un suo personale titolo in funzione dell’emozioni e sensazioni che proverà, diverse da soggetto a soggetto, da momento a momento, da situazione a situazione.

Ha esposto, per la prima volta in esterno, nella Galleria Dantebus di Firenze in collettiva in ottobre 2024 con l’opera “House of future”.


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nessuna esposizione esterna

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