Azzurra Di Pietro
Il dialogo femminile di Carmen
È un dialogo al femminile quello che Carmen Manco propone al pubblico in questo momento della sua esperienza artistica.
Negli studi classici e nell’insegnamento Carmen Manco cerca, trova ed alimenta le atmosfere della sua pittura, adoperando la memoria di antichi miti greci come mezzo per la meditazione sulla bellezza, sull’arte e sulla inscindibile relazione esistenze tra il femminino e la creazione. In questo modo da tele trattate con oli, tempere, gessi, terra e quant’ altro, in una sorta di impressionismo moderno che vuole cogliere l’attimo di un preciso momento di interiorità, emergono antiche figure femminili che si stagliano dal fondo il quale resta indefinito, pietroso, ombra e testimonianza di un passato preesistente.
Così le immagini di Carmen Manco si fanno racconto di come dal Caos indistinto e confuso, dalle Tenebre si faccia discendere la nascita di Gea, dea madre di tutti gli esseri, personificazione di Madre Terra o ancora di Demetra sorella di Zeus, dea delle piante e dei cereali,protettrice della fertilità del suolo e della fecondità femminile.
Ritroviamo nelle sue opere la conoscenza di buona parte del percorso della storia dell’arte figurativa ed astratta, un accordo cromatico perfettamente riuscito nella volontà di esprimere quella classicità da cui la sua poetica trae spunto.
Vive e lavora a Taranto ed è presente in rassegne di Arte Contemporanea e in diversi Expo. Porta avanti con dedizione il suo bisogno artistico e come quell’ Atena dea delle arti femminili del tessere,del filare, ma è anche dea della guerra – senza però alcun carattere violento ed aggressivo – sembra costantemente ricercare “Coraggio, saggezza, equilibrio” .
È un dialogo al femminile quello che Carmen Manco propone al pubblico in questo momento della sua esperienza artistica.
Negli studi classici e nell’insegnamento Carmen Manco cerca, trova ed alimenta le atmosfere della sua pittura, adoperando la memoria di antichi miti greci come mezzo per la meditazione sulla bellezza, sull’arte e sulla inscindibile relazione esistenze tra il femminino e la creazione. In questo modo da tele trattate con oli, tempere, gessi, terra e quant’ altro, in una sorta di impressionismo moderno che vuole cogliere l’attimo di un preciso momento di interiorità, emergono antiche figure femminili che si stagliano dal fondo il quale resta indefinito, pietroso, ombra e testimonianza di un passato preesistente.
Così le immagini di Carmen Manco si fanno racconto di come dal Caos indistinto e confuso, dalle Tenebre si faccia discendere la nascita di Gea, dea madre di tutti gli esseri, personificazione di Madre Terra o ancora di Demetra sorella di Zeus, dea delle piante e dei cereali,protettrice della fertilità del suolo e della fecondità femminile.
Ritroviamo nelle sue opere la conoscenza di buona parte del percorso della storia dell’arte figurativa ed astratta, un accordo cromatico perfettamente riuscito nella volontà di esprimere quella classicità da cui la sua poetica trae spunto.
Vive e lavora a Taranto ed è presente in rassegne di Arte Contemporanea e in diversi Expo. Porta avanti con dedizione il suo bisogno artistico e come quell’ Atena dea delle arti femminili del tessere,del filare, ma è anche dea della guerra – senza però alcun carattere violento ed aggressivo – sembra costantemente ricercare “Coraggio, saggezza, equilibrio” .