Carla d’Aquino Mineo

Antichi borghi, tra accesi tramonti: una meta ideale dove puntare. Molti dipinti dell'artista Carmen Salis hanno questo tema. Talora ad avventurarsi verso l’infinito è la visione di donne danzanti al chiaror della luna, talaltra cavalieri erranti, tra torri e fitti boschi che rendono ancora più sognanti i paesaggi metafisici, mentre l’immagine di donna diviene metafora di una riflessione che si libera in una narrazione allusiva nei silenzi d'animo. Ecco che allora, la splendida pittura di Carmen Salis ha un che di trasognato e fiabesco: ci accompagna con discrezione, aprendoci nuovi orizzonti alla vita. Tutto paradossalmente scavalca le nuvole, tra immense distese di cielo, come se i paesaggi onirici fossero voli dell’anima. Come non seguire, idealmente questo viaggio utopico del pensiero? Metafore, ma vorrei dire apologhi morali che rivelano aspetti formalistici e psicologici dell’uomo nel perenne divenire delle cose. Così, la tensione verso il sogno e la poesia in un’evasione spirituale è coinvolgente. Da un'arte quattrocentesca di Piero della Francesca nel rigore prospettico e nella stupefacente ricchezza di invenzioni figurative con un senso plastico, a Giorgio De Chirico. Ecco perché, il mondo surreale di Carmen Salis riesce mirabilmente a coniugare la sua fuga onirica con una sorta di estrema lucidità, dove i quadri della memoria si abbandonano alle forze dell’inconscio e del sogno che percorrono i meandri della sua dimora esistenziale, mentre poeticamente la figura della donna appare e scompare tra armonie naturali in un arcano da svelare nella fantasia e leggenda. In tal modo, la prospettiva spaziale che Carmen Salis attua è un elemento mobile e fantastico che supera i parametri rinascimentali: essa lievita nella mente, come se nascesse da un’ottica surreale, utopicamente allungata, dove affiorano tra le raffinate tonalità di un caldo cromatismo dei gialli solari, rossi fiammeggianti, bianchi lunari ed intensi azzurri, simboli archetipi del sogno, del vagheggiamento e dell’irrealtà. In tal modo, i soggetti rappresentati appaiono nella poetica dell’immaginario, mentre le visioni si dilatano, aprendosi ad una sovrana limpidezza intellettuale nella simbolica trasfigurazione del reale, in cui aleggia mistero e magica poesia. Sta qui la ragione del fascino, davvero unico, nei dipinti dell'artista Carmen Salis: il perfetto connubio tra fantasia e razionalità, poesia ed enigma, dove la convergenza di fattori che si rivelano apparentemente opposti, creano una nuova “realtà irreale”. Alla fine l’armonia totale, tra forme e colori delle vedute trasognate ci trasporta lontano nell’avventura del sogno a occhi aperti. Si rimane attoniti, presi da calde visioni in una luminosità avvolgente, così limpide che rimandano ad una finissima lettura simbolica, tra ambiguità ed incoerenze dell’odierna società: l’arte si fa messaggio di valori e sentimenti.


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