Antonio Vecchione
Decine di opere, tutte con lo stesso soggetto: un viso, rappresentato in mille modi, ognuno diverso dall'altro, per colore, per prospettiva, per forma, per taglio, per razza, per posizione. La differenza tra l'uno e l'altro è ancora più marcata dalla presenza di un copricapo che incornicia i volti. Nell'immaginare questi cappelli, la fantasia dell'autore si è sfrenata: quasi tutti sagomati in modo improbabile, fogge le più stravaganti, modelli fantasiosi e strampalati. Il risultato? Un caleidoscopio di espressioni gioiose e tristi, decise e pavide, energiche e stanche, volitive e deboli, appassionate e algide, accigliate e briose, che si irradia dai dipinti e, come un vortice riempiono l'ambiente e lo coinvolgono.
Le "Testine" creano un disagio palpabile, una strana sensazione di essere guardati da quelle centinaia di occhi, da destra, da sinistra, dall'alto, dal basso; scrutano, soppesano, ammoniscono, giudicano, esaminano, deplorano,e addirittura scomunicano.