ANNA FRANCESCA BIONDOLILLO

Chiara Pala De Murtas si distingue nel panorama artistico del nostro tempo per la ricerca di nuove tecniche espressive che l’hanno portato a vivere una pittura come validissimo mezzo comunicativo, narrando tra segno e colore, l’emotività del proprio “io” in un incantevole viaggio intriso di sogni e realtà in dimensioni… altre.

L’Artista, passando dalla tavolozza all'iPad ha, già da tempo, scoperto le nuove forme espressive offerte dalle tecnologie digitali e applicate alle arti figurative, realizzando

una vasta produzione di opere che hanno, da tempo, riscontrato l’ammirazione della fruizione.

I suoi lavori, creati su un comunissimo Tablet, usando le dita come pennello, vengono stampati su alluminio, vetro o tela, riuscendo nell’intento di dimostrare che “Arte” è tutto ciò che comunica messaggi, indipendentemente dal mezzo con cui è stato concepito.

Quindi un’attività artistica, frutto di costante ricerca che per la sua personale impronta stilistica diviene “Arte” che lascia il “Segno”.

Nei suoi dipinti troviamo la magia del movimento, sia nei volti di donna che nella figura di un animale, cosi pure in oggetti come le scarpette rosse, raffigurate nel dipinto qui pubblicato.

Osservando ogni sua creatività, l’occhio sembra non avere la possibilità di fermarsi perché viene coinvolto in quel continuo susseguirsi di attimi fuggenti per cui l’immagine dà la sensazione di trasmettere attimo dopo attimo lo stato emotivo diverso, percepito dall’Artista. Il colore, gestito con alta risonanza vibratile, è determinante per la composizione. Infatti, le suggestive e rarefatte atmosfere ci coinvolgono per le forti sensazioni interiori partecipate attraverso sfumature o corpose tonalità, scandite dal ritmo del segno. L’immaginazione dell’Artista viene, di volta in volta, proiettata nello spazio avvolgente del suo Tablet dove la mente in perfetto accordo con la componente emotiva trova modo di narrare e narrarsi coinvolgendo il fruitore. Un far “Arte” dove la spinta emozionale dell’Artista si esprime con tale immediatezza da forzare la stessa oggettività dei mezzi tecnici, rompendo ogni equilibrio e caricarli di tutta la propria soggettività emozionale, lasciandone il “Segno” per i posteri.

ANNA FRANCESCA BIONDOLILLO