Prof. Domenico Natale
Critica all'opera "Cala Speranza"
Un quadro splendido, dall'essenziale eleganza. Presenta dei cromatismi mai ostentati, pieni di capacità evocative simboliche, (se non esplicitamente simboliste).Un piccolo brano pittorico, apparentemente minore, ma in effetti sapiente sia per la concezione, che per la realizzazione tecnica, è rappresentato, dalle macchie verdi e marroni solcate tono su tono, che mi rimandano ai modi di Fausto Melotti; un brano capace di completare la bellezza dell'opera. Degli spazi vuoti, creano dei silenzi, tuttavia sono pieni di vita e di emozioni per la capacità di far parlare la materia pittorica, con il più accorto linguaggio dei segni minimali. La rete è discreta, sfilacciata, strappata, ormai senza rimandi drammatici per la conquistata sicurezza. L'immagine è concentrata in uno spazio periferico della tela, però dialoga sapientemente, attraverso la sinfonia delle variazioni cromatiche, con lo spazio infinito della tela, là dove il concetto di infinito si ancora alla piccola mano che stringe il tutto. L'idea iniziale della Solidarietà diventa, l'idea stessa del nostro rapporto con l'infinito. L'opera affronta un discorso sulla fiducia, sull'amore del Prossimo, sulla potenziale fratellanza umana universale, senza tuttavia accenni ideologici, politici o religiosi, che strappa dal cuore la coscienza di riuscire a pensare, nonostante tutto, almeno in termini di filantropia.