Prof. Alberto Moioli
L’incontro con l’artista Claudio Detto è un’esperienza indubbiamente piacevole sia dal punto di vista artistico che da quello squisitamente umano. Il suo percorso espressivo si snoda lungo un tracciato creativo che ha preso grande vigore negli ultimi anni, durante i quali ha fatto fruttare i sui studi e le ricerche tra le più belle pagine della storia dell’arte.
Claudio Detto si esprime attraverso una pittura aniconica che si ispira e prende spunto principalmente dalle proprie profonde emozioni, trasformandole in forme e colori. Il percorso espressivo mostra e dimostra, in modo molto evidente e piacevole, come la costante ricerca e sperimentazione viaggi a pari passo con una crescita qualitativa molto interessante. Lo spessore culturale dell’artista coincide con la ricerca di un linguaggio pittorico in evoluzione che consente all’attento osservatore di poterne apprezzare anche il ritmo creativo. Ogni opera dell’artista non è dunque un esercizio estetico e stilistico perché sotto ogni strato di colore, ogni pennellata, si cela l’anima sensibile di Claudio, oltre l’opera infatti, possiamo ritrovare la storia di un uomo che oggi ha scelto di scavare nella profondità di sé stesso per comunicare al mondo le proprie sensazioni ed emozioni. La sperimentazione tecnica è affidata all’uso dei colori ad olio, agli acrilici e talvolta, in modo straordinariamente interessante, alla materia, aprendo cosi nuovi varchi espressivi e informali.
La stratificazione cromatica di Claudio Detto, danza sulla tela creando opere pittoriche in cui contrasti e armonie si fondono tra loro creando dialoghi poetici da assaporare con attenzione nel silenzio, stimolando quella sensibilità che caratterizza l’unicità di ognuno di noi.
La lirica pittorica astratta, ci ha insegnato Georges Mathieu , la si può dividere in due macro categorie espressive, quella classica e quella strutturale, nella quale il significato a base di segni è preponderante. Il “gesto” pittorico rientra nella sveltezza esecutiva e necessita uno straniamento creativo legato ad uno stato meditativo cosciente che potrebbe aprire a nuove interpretazioni di lettura delle opere anche nel rapporto tra immanenza e trascendenza. È dopo tutto un dato di fatto che da tempo la ricerca di un “segno” del tutto sprovvisto di un significato concettuale esplicito e avulso da ogni ipotetica figurazione naturalistica o qualsivoglia simbolica, sia alla base di nuove accattivanti creazioni artistiche proprio come dimostrato dalle opere di Claudio Detto.
La pittura dell’artista rivela, se studiata con attenzione, un archetipo attraverso il quale si scorge con estremo piacere una continuità espressiva particolarmente coerente e riconoscibile. “La tua visione diventa più chiara solo quando guardi dentro al tuo cuore. - scrisse Carl Jung - Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.”
La più recente evoluzione creativa del pittore, l’ha indotto a realizzare opere che sono state protagoniste in alcune mostre internazionali, una premessa che conferma un percorso espressivo particolarmente dinamico che può aprire la strada ad un futuro museale e all’ingresso nel mondo del mercato dell’arte che conta.
Le opere dell’artista rientrano di diritto in quell’equilibrio costante e precario che caratterizza il genere umano, dal fascino indiscusso del “caos”, l’abbattimento, come senso di estrema libertà, di ogni regola accademica,e la necessità dell’ordine e del controllo del risultato finale. Abbiamo così imparato che “in ogni caos c’è un cosmo e in ogni disordine un ordine segreto. Le opere di Claudio Detto contengono tutto ciò, esprimono il dialogo e i contrasti tra colori, forme e materia come metafora dell’animo umano di ognuno di noi e proprio per questo motivo ogni opera riflette la profondità e la spiccata e naturale sensibilità dell’autore, un uomo e artista che val la pena di conoscere e sostenere.