Giorgio Baldo ( Direttore del Museo del paesaggio)
La natura esuberante di Cristina Bittante esce da subito chiarissima in questa sua prima esposizione pubblica che viene da una vocazione tardivamente scoperta nella sua urgenza ma coltivata gelosamente da anni nel chiuso del suo studio e nell’approfondimento appassionato delle tecniche pittoriche alla ricerca di un suo proprio linguaggio all’ Accademia Marusso.
Che la sua fondamentale intuizione del mondo sia profondamente lirica, tutta tesa a cogliere e immergersi in quei rari momenti estatici e di magica sospensione in cui la natura sembra rivelare per un istante verità più profonde e segrete su se stessa, è certo. Trova le sue concordanze e affinità spirituali in certe subitanee rivelazioni, sublimi della sua potenza: nella fantasmagoria degli accosti delle tinte nelle sue metamorfosi stagionali, nei suoi momenti di transizione e passaggio aurorali e tra giorno e notte.
E partendo da questa intima esperienza della sua sensibilità, affascinata dal momento metamorfico del colore delle cose e del liquido (l’acqua) che cerca un proprio personale modo di dire e rendere visibile un immaginario pittorico che tenta di corrispondere a quei momenti con un suo proprio universo di tessiture inconsuete, di epifanie del visibile, di accensioni e rapporti coloristici.
In questo tentativo trova un suo proprio senso del colore che spazia nella composizione libero da vincoli naturalistici, da acribia analitica: la suggestiona l’impeto del sublime della natura a cui cerca però di fornire una dimensione liquida, una calma spaziale, una ritmica lirica.
Così, anche al suo primo apparire pubblico, già incuriosisce per il viaggio che promette.
GIORGIO BALDO