GERARDO DI MARTINO , DOTTORE IN LETTERE E FILOSOFIA
Prigioni mentali
Titolo e opera sono antitetici, l'uno l'opposto dell'altro. Se il primo allude alle barriere invisibili che imprigionano l'animo in un blocco perenne e in una incapacità di agire, imbrigliandone le potenzialità e annullandone la volontà di autodeterminazione, l'opera stessa è il simbolo di quella rinascita e di quella libertà possibili solo se ci si libera dai fardelli interiori, fino a raggiungere quell'estasi di cui godono appieno le contorte figure dalla schiena inarcata all'indietro e in preda a uno slancio di puro piacere, mitigato però dal drappo svolazzante che avvolge i capi, come a rimarcare un ripiegamento intimo in se stessi, escludendo al contempo il mondo esterno e concentrandosi nella conoscenza del proprio Io