GERARDO DI MARTINO , DOTTORE IN LETTERE E FILOSOFIA
Muse
Titolo spiazzante, questo, ma solo in apparenza. L'opera riprende l'etimologia primigenia del termine "Musa", che sembra debba farsi risalire alla radice μεν-μαν: le Muse sarebbero "coloro che meditano, che creano con la fantasia". Proprio come queste figure, distese e rilassate in un atteggiamento compassato, e che paiono meditare, in uno squisito lavorio tutto intellettuale; molli corpi acefali, sovrastati da un'immane testa femminile sullo sfondo, disposta di profilo, dai contorni appena accennati e con lo sguardo rivolto verso l'alto, a sottintendere la predominanza dell'intelletto e la sua tensione verso l'infinito, oltre la dimensione corporea e sensoriale.