Cristina Ruggeri - pittrice contemporanea

Ricerca incessante sin dai miei primi passi del buono e  del bello che il tempo ha solo rafforzato diventando uno stile di vita.

Parto sempre dall' introspezione per prendere nel mio mondo  interiore tutte le risorse per concretizzare , con coerenza , i valori in cui continuo a credere nonostante la vita spinga a scegliere facili scorciatoie e compromessi.

Come il Piccolo Principe l'essenziale è lo scopo della mia ricerca che mira ad una continua evoluzione ed elevazione a cui tutti siamo destinati se facili miraggi e futilità non ci intrappolano nel consumismo , nella globalizzazione e nell'appiattimento monocromatico dell'esistere.

Forgiata da una vita che non mi ha risparmiato nessuna prova, ho sviluppato una particolare sensibilità che ho utilizzato come capacità empatica ed intuitiva per cogliere il più piccolo particolare così come la visione d'insieme passando rapidamente dall'analisi alla sintesi e viceversa. 

Questa flessibilità supportata dal desiderio di conoscere e guardare  la vita da diverse angolature mi ha permesso di sviluppare un' intelligenza emotiva che completa la razionale fornendomi una marcia in più per capire e contemporaneamente farmi vibrare le corde dell'anima davanti ad ogni situazione, essere vivente , il mondo in tutte le sue forme.

Materie umanistiche, linguistiche ed artistiche sono state alla basi dei miei studi, professione, tempo libero, volontariato, interessi.

La parte artistica che sin dall'infanzia mi aveva particolarmente attratta, sviluppata da autodidatta fino ai 20 anni era stata abbandonata per cause di forza maggiore e per la convinzione che, se non potevo dedicarmi seriamente, meglio era cogliere altre opportunità che potessero unire l' utile al dilettevole. 

L'arte pensavo non potesse essere intrapresa se lo stato d'animo  non era disposto a lasciarsi andare libero da condizionamenti il tempo tra i più vincolanti perché esiguo per gestire  una vita, complessa e complicata,  satura di impegni , di responsabilità sia in campo professionale che nella mia sfera personale.

La pandemia virale iniziata nel 2020 che non mi sono fatta mancare come esperienza diretta, lunghissima, vissuta in tutte le sue "forme espressive " che continua a distanza di tempo a ferire ma stranamente mi ha lasciato respirare autonomamente, mi ha spinto, dopo molti mesi di sofferenza fisica a cercare  tra vecchio materiale ancora idoneo  che avevo conservato, a gettare pennellate forti e veloci senza  una traccia, un progetto, un' idea.

Avevo trovato un modo sano per evadere, per esternare le mie paure ed ansie ,il vuoto e la solitudine, le incognite e le incertezze riguardo la mia vita, le sorti del nostro mondo.

La voglia di " esserci "è stata la sensazione predominante perché rispetto a milioni di persone che erano " cadute per sempre" ero stata favorita dalla sorte e quindi avevo il dovere di spendermi come sempre fatto ma con maggiore incisività, con mezzi alternativi magari , quelli consentiti dalle circostanze. 

Così pennelli, spugne ,dita hanno maneggiato gessetti, pastelli, colori liquidi o in pasta su carta, legno o tele quello che capitava perché non erano opere da esibire o vendere ma il mio modo di dare forma ad un mondo interiore sempre più fragile ed ingombrante ,al senso di inutilità ed impotenza. 

Ho così scoperto che non usciva il nero in tutte le sue sfumature o forme mostruose come pensavo la paura potesse incoraggiare, ma colori vivaci , forme semplici , a volte naifs ed infantili come se avessi qualitativamente retrocesso rispetto al tempo in cui avevo chiuso con la mia passione. 

Ho continuato, come cura dell'animo  alternando forme astratte a soggetti diversi spaziando da ritratti a paesaggi privilegiando supporti leggeri, sottili per poterli gestire con più facilità. 

Mi piacerebbe comunicare come con la fotografia e la scrittura altre mie due passioni ,senza sentire il peso di un giudizio.

Riappropriarmi della mia identità svilita da  eventi traumitici e perché no magari proprio attraverso " il mio primo amore"  che mi auguro maturi conservando i segni del fanciullino che alberga ancora in me.

Sto proseguendo da autodidatta con lo sguardo rivolto ai grandi maestri contemporanei ,con umiltà e semplicità ma non nascondo con il desiderio di lasciare un segno nel cuore, ancor più che negli occhi, di qualcuno.