Ranesi

“Questa prima mostra in quel di Porto Recanati ci porta l'artista, con i suoi quadri densi di simbolismi e di interrogativi con al centro l'osservatore che ci pone al posto delle figure -ombre - sagome di uomini che devono superare un guado rappresentato dall'acqua e dalle porte da superare anche con simboli oggettuali. Quasi ci sta domandando come vivi perchè vivi? e quindi ci mette in discussione quasi sempre davanti a quelle realtà umane e problematiche esistenziali attualissime con figure senza volto dipinte volutamente di spalle mentre guardano o vanno deciso verso il dopo oppure braccia che ci interrogano. Lo stesso pone interrogativi con pittura di oggetti e altri simboli che ci lasciano affascinati. I suoi dipinti non sono fine a se stessi come rappresentazione scenica e pittorica statiche ma mettono in partecipazione chi li guarda. La tecnica pittorica invece ci incuriosisce su un primo impatto di pittura di getto quasi fatta di pennellate e di colori forti che danno una particolare espressione quasi disarmonica ma a ben guardarli nei particolari si ravvede la forza pittorica dell'artista che per certi versi e con i dovuti riguardi ci riporta ai grandi del passato. Usa i colori intensi e non in modo particolare e cosi facendo nel suo modo "unico" di impastarli e forzarli per la nascita del quadro lo rende "originale" rispetto al panorama attuale post-moderno. L'auspicio per noi vecchi che stiamo guardando il pittore Cristoforo Russo nelle sue opere iniziali possa regalarci altre emozioni e farci riflettere sempre nella originalità di tutte le opere a cui darà vita”. (giornalista Ranesi Milano 13 ottobre 2019)