Prof. Claudio Alessandri critico d'arte

Giorno 16 maggio alle ore 17 si inaugura la personale del pittore Damiano Messina dal titolo emblematico “Magiche Visioni”. Circa diciassette le opere esposte, tutte ispirate ad uno stile che coglie dalla natura, in tutte le sue rappresentazioni, le visioni di un mondo rurale o marinaro che, prima ancora della piacevolezza visiva, attrae per una poeticità che scaturisce da un mondo prossimo a scomparire nel vortice incomprensibile di una violenza umana che antepone al vivere sereno, non cristallizzato in una immobilità legata esclusivamente al ricordo di una gioventù perduta, la parossistica ricerca del guadagno ad ogni costo, abusi, sopraffazioni e “dolore universale”.

La pittura di Damiano, nell’apparente semplicità realizzativa, racchiude un messaggio pressante, forse veicolo poetico, ma è proprio l’espressione poetica l’unica “arma” non letale, nelle mani (nel pennello?) di un artista che non cerca gesti eclatanti per la sua denuncia, ma la gentilezza dell’armonia visiva, quell’accorato invito che tanto irrita coloro che vorrebbero un mondo asservito solo ai propri interessi economici. Ecco quindi candidi casolari che si incastonano nel verde di una natura incontaminata, dove si impone la contraddizione dell’ispido fico d’india che reca frutti spinosi, ma coloro che riusciranno a conquistare la succosa e dolce polpa rimarranno estasiati e, nel contempo sorpresi, nel constatare che non è l’apparenza che deve condurre a respingere il “diverso”, ma penetrare nell’anima di questo per scoprire gentilezza e bontà.

Non meno efficaci, nel loro significato simbolico, le coloratissime barche che, tirate a secco, attendono con la pazienza di “animali domestici” di prendere il mare ed accompagnare i pescatori nel loro duro lavoro, un’attività millenaria, preziosissima e mai abbastanza compensata, incerta sfida legata al capriccio della sorte. Damiano Messina è un autodidatta, è consapevole dei suoi attuali limiti, ma è destinato a ricavare un cantuccio accogliente fra i tanti che mal sopportano i nuovi arrivati. Ma Damiano non ha fretta, lo dimostra il suo modo di dipingere, sereno come un cielo limpido di primavera, o estremamente deciso come il blu del mare profondo. Sarà il tempo il miglior giudice, nel frattempo io sono il primo a pormi in prima fila per godere con lui le soddisfazioni che, ne siamo certi, giungeranno a breve.