Carla d'Aquino Mineo (Padova 2016)

“Si tratta, quindi, di un’abile tecnica espressiva nella coniugazione tra il reale e l’astrazione del reale, tra tradizione e avanguardia, dove le armoniose figure nella dialettica dei grigi perlacei, bianchi screziati, rosati smorzati e azzurri polverosi, si dissolvono nella luce astratta, mentre la libera gestualità del colore che si fonde in forme immaginarie, svela l’eterna idea di bellezza e la imponderabilità di uno sguardo come riflesso speculare dell’anima”.