Luca Benassi
Le trasparenze della memoria tra Roma e Buenos Aires
“Le trasparenze della memoria tra Roma e Buenos Aires” mostra, già dal titolo, un percorso che trova origine nella memoria che traspare – etimologicamente ‘appare attraverso’ – dagli oggetti e dai luoghi, dall’accostamento di mondi distanti nel tempo e nello spazio ritrovati nel ricordo, nel confronto fra epoche, città, generazioni; una continua intersecazione dei piani della memoria mediante rarefazioni, trasparenze, improvvise apparizioni di bianchi e neri come di eco lontane. Ecco dunque le due città, Roma e Buenos Aires, apparirci come luoghi dell’anima, visti attraverso il diaframma dei turbamenti di chi le ha vissute, è partito o vi è giunto in cerca di fortuna, vi ha lasciato discendenza o ha abbandonato persone care. A volte traspare il dolore, come ne “La testimonianza della memoria”, dove l’arrivo di un treno nella neve richiama gli eventi della deportazione. I personaggi emergono spesso diafani e trasparenti, fatti della stessa sostanza del ricordo e dell’emozione; gli sguardi non si incrociano ma sono in un tempo che è passato e presente insieme, e per dischiudere gli stati d’animo è necessario l’occhio dell’osservatore che si pone con il quadro in un rapporto dinamico. L’intersecazione dei piani avviene attraverso il movimento dello sguardo, come un continuo abbandonarsi e ritrovarsi, partire e ritornare. Come in “Omaggio a Quinquela” che costituisce un ideale punto di accesso alle opere esposte: attraverso una finestra il pittore argentino guarda il porto con le navi e gli uomini al lavoro, ma la realtà osservata non è altro che una riproduzione di un suo noto quadro. L’immagine pare dividersi in due, il porto con i sui colori e l’interiorità translucida, intima dello studio del pittore, separati dal diaframma della finestra. Eppure, ecco che i piani si intersecano, i tempi si confondono, memoria ed emozione prendono il sopravvento quando l’osservatore si accorge che la realtà di Quinquela non è altro che la riproduzione di un suo quadro, e le sembianze del pittore che appare reale e vivo quasi fosse in mezzo a noi. Trasparenza e memoria, ma anche emozione palpitante, da leggere e da vivere in ogni tela.
Luca Benassi