Dott.sa - Francesca Vignati Critico e Storico D'Arte, Galleria Ducale Vigevano PV. marzo 2000
La Critica D'Arte “Francesca Vignati” cosi' si
esprime; dalla attenta analisi cronologica delle opere di Pietro
Dell'Aversana, si intravede la maturazione dell'uomo pittore: amplia i suoi orizzonti
scegliendo spesso vaste vedute per i panorami; lascia da parte la peculiare
e puntuale descrizione dei particolari permettendo all'occhio fruitore di immaginare e
fluttuare. E' come se avesse rovesciato un simbolico canocchiale con il quale
osserva cio' che lo circonda, perche' conscio che l'importante e' la comunicazione ed
il messaggio, piu' che l'elenco minuzioso dei particolari. Anche il tocco con cui
stende la materia si alleggerisce ed aumenta di velocita': il pennello nelle ultime
composizioni corre piu' leggero e mosso, creando effetti plastici nelle velature e nelle
sfumature. Indice di grande maturita' e' per
esempio, l'etto di morbidezza delle nuvole che trascolano nel cielo quasi sospinte dal
soffio leggero del vento, l'incredibile resa della viscida neve colta al suo disgelo su
un'autostrada all'alba di una mattina primaverile, la realistica descrizione di una
torbida acqua di un lago profondo ed oscuro. Il colore oscilla quindi in un
innumerevole gioco di chiari e scuri sempre alla ricerca di un dialogo aperto con la
realta': toni carichi e densi lasciano il posto a schiarite e riflessi piu' maturi e consoni
allo spirito dell'animo che li racconta. I tempi di composizione variano da
opera ad opera, ma spesso l'atto del dipingere e' vibrato in poche serate, nella
tranquillita' della notte, nel laboratorio dove si sublima il “muto dialogo” della mano
con l'inmagine. Il risultato dell'intima conversazione che si instaura tra opera e
artista e' la scarsa presenza umana, presente nelle ambientazioni proposte: la pittura e'
il mezzo di comunicazione scelto per parlare alla societa', il colore le sue parole.
Dimostra una predilezione per le vedute e gli scorci in cui l'acqua copre una vasta
campitura della tela: l'umida e multiforme palestra offre infinite possibilita' di
movimento, incredibili guizzi di mano, preziose rese speculari al vero. Il disegno,
di cui possiede i rudimenti, viene solo velocemente schizzato, quasi il carboncino
serva ad abbozzare gli ingombri di spazio piu' che a disegnare i contorni di una
figura: e' con il pennello e la materia che da' la profondita' e le rotondita' ai soggetti.
La natura nel suo molteplice apparire rappresenta l'universo del suo comporre:
vedute,animali, fiori, frutta ... fiori spontananei, puri come pura e' la sua
rappresentazione, colti nella loro massima espressione di bellezza, nella loro tenera
ansia di sbocciare, nel loro inevitabile sfiorire. Pietro Dell'Aversana
e' un pittore nato dal profondo bisogno di comunicare con la realta', attraverso la resa
cromatica e la sua incredibile modulazione, crea un vincolo inscindibile tra se' e il
pennello: un microfono che amplia le immagini, grazie all'armonica stesura del colore
vivo e pulsante, cosi come lo osservano i sui occhi, desiderosi di esprimere la gioia di
vivere e la bellezza di cio' che ci circonda. dott.sa Francesca Vignati, Critico e Storico Dell'Arte, Galleria Ducale Vigevano PV. marzo 2000.