VITTORIO SGARBI
Testo critico ScultARTE
La pittura e la scultura si fondono nei lavori di Domenico Cialone, il quale, attraverso un paziente lavoro di intaglio sulla cornice, prosegue il soggetto già ritratto sulla tela formando una sola opera: il risultato di questa fusione è ciò che Cialone stesso ha sentito il bisogno di definire ScultARTE, nell'orgoglio di dare un nome alla sua creazione. Le sue sono infatti opere materiche dove la cornice è parte integrante del dipinto, che diventano una cosa sola, in completa armonia descrittiva. Domenico Cialone non ha soggetti preferiti e si muove con agilità indistintamente dal paesaggio al ritratto, dal nudo al tema religioso. Nonostante l'assenza di soggetti prediletti, è nel paesaggio che l'intervento pittorico di Cialone esprime la forza della sua pittura, nella grandezza espressiva dei cieli e dei fenomeni naturali che esplodono di vita in prepotenza. L'uso del colore di Cialone vanta una pulizia formale con colori precisi a indicare il momento e le diverse situazioni ritratte nella giusta osservazione dell'atmosfera. Potremmo definire quella di Domenico Cialone una pittura malinconica, volta a magnificare le cose del passato, sentite con nostalgia perché ciò che non torna è vissuto come migliore dal pittore, comune denominatore, questo, di tanti artisti odierni che trovano rifugio da un contemporaneo che non li rappresenta più, nella rassicurazione delle cose andate e meglio conosciute. Cialone ama riprendere con eclettismo gli stili dei grandi del passato nei suoi soggetti per fare dei gentili omaggi alla loro arte, spaziando dal surrealismo all'impressionismo, senza disdegnare le referenze cinematografiche che utilizza e rielabora nella sua serie SculturARTE.
La ricerca di Domenico Cialone è quindi una scoperta eclettica e in continuo divenire, sospesa e giocata tra stili, contaminazioni, discipline e soggetti diversi, nonché dotata di una fervente curiosità versatile.
Vittorio Sgarbi