Con la rivoluzione informatica la nostra società passa dalla mitologia della velocità alla mitologia dell’ubiquità. L’idea è che neutralizzando il tempo di spostamento, sia possibile vivere nel mondo in un tempo che è indifferente alla spazialità. Ciò ha dato la parvenza possibilità di essere contemporaneamente qui e là, anzi contemporaneamente qui e qui. Il passaggio dal “qui e là” al “qui e qui” annulla con l’assoluto localismo ogni idea di altrove e ogni idea di un “più in là”. Lo spazio viene esaurito all’interno dei suoi margini di immediatezza e ridiventa un “ora e qui” da fruire subito: non c’è più dove andare, non c’è bisogno di spostarsi più, perché tutto è qui contemporaneamente.

presso lo spazio espositivo dell’Associazione Circuiti Dinamici – via Giovanola, 21/C Milano – dal 19 novembre all’8 dicembre.