Luca Trabucco

Nell’artista Elisabetta Castello il gesto pittorico, al di là del contenuto, assume una valenza linguistica in sé. La particolare capacità di utilizzare un ventaglio di tecniche, dal carboncino alla matita, al pastello e all’acquerello, assume un significato espressivo in sé, di un’artista che non può costringersi in un unico stile, in una unica forma espressiva, che sembrerebbe diventare, con la ripetizione stilistica, costrizione e mancanza di libertà. Nel ritratto la particolare ricerca espressiva da luogo ad una serie di diverse derive interpretative: dall’indagine del particolare nel ritratto “realista”, come a individuare i più piccoli segni che esprimono il sé, al ritratto che definirei “d’impressione”, ad acquerello per esempio, dove i tratti profondi dell’identità sono viceversa trasmessi dall’atmosfera e dall’insieme. Disvelamento dell’identità profonda, che coinvolge in unico gesto l’oggetto del ritratto, l’artista e il fruitore. Per questo, anche se sembra privilegiare il ritratto, i diversi contenuti della sua opera non possono essere guardati indipendentemente dalla tecnica: contenuto e tecniche assumono, nella loro articolazione, un significato espressivo dato proprio dalla loro congiunzione.Nonostante questa pluralità di mezzi espressivi, è tuttavia presente in lei un’impronta personale chiaramente distinguibile.

Luca Trabucco"

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