galleria mentana

Nelle opere di Emilio Facchini il buio dei tormenti si schiarisce nella fuga degli sfondi di piani prospettici, diventati descrizione dei paesaggi del suo inconscio. Il dolore prende forma nei colori cupi dei primi piani che descrivono la tensione che si esalta nella ricerca dell?allontanamento dal conformismo e dall?apparenza. I due corpi, che vogliono emergere dal buio, sono metafora di una lotta intima per sfuggire alle possenti mani, catene, che vorrebbero condizionare la libertà espressiva del suo essere pittore. I sereni colori dell?attesa di chi si è perduta nella vuotezza dei sogni si arricchiscono dell?espressività dei grevi colori della vecchiaia dove i protagonisti, solo a prima vista persi nella solitudine, sono in compagnia di una vita passata d?affetti sicuri. Lo scorcio della finestra dei ricordi si fa evanescente nelle masse diventate nubi che si sono gonfiate delle sofferenze per allontanarle dalla memoria. L?artista si esprime con una pittura intimistica che nei simboli si esalta di spiritualità, dove le allegorie dei personaggi e dei colori descrivono l?uomo, granello di polvere dell?universo, che quotidianamente cerca di ritrovare l?armonia fra spirito e materialità.