Prof.Claudio Villa

Dal figurativo ad una estetica dello scarto:

il percorso artistico di Emilio Gianni

La pittura di Emilio Gianni è scandita da diverse fasi. Partito dal figurale, ha percorso il figurativo vero e proprio, segnato da tematiche precise: la diversità, l’acqua, l’ambientalismo, il realismo moderno, body lines, fino ad arrivare al surrealismo, lo step che precede l’attuale svolta nel metavisivo. Nella sua metamorfosi restano alcune costanti, come riconosce lui stesso, un’arte socialmente impegnata, una predilezione particolare per le donne, un cromatismo vivido e luminoso. Oltre naturalmente la sensibilità per l’ambiente e le qualità “battesimali” e magiche dell’acqua. Spesso le donne sono inquadrate di spalle, non nella sezione volti ovviamente dove guardano lo spettatore e lo interrogano. Nella sezione body lines i corpi umani iniziano addirittura a perdere i volti. Una mutazione progressiva era già in corso sin dal periodo figurativo. Ad esempio la sezione acqua se non avesse questo titolo sarebbe costituita da colori e forme astratte dove il figurativo si è come dissolto. La sezione ambientalismo era già in parte sul versante surreale dove persone, oggetti e cose sono sospesi in un tempo mitico fuori dal tempo storico e cronologico. Possiamo dire che l’etica rimane anche in questa fase di cambiamento metavisivo mentre l’estetica cambia forma. Occorre una premessa sul termine meta: meta-politica, meta-economia, meta-etica. Meta, termine greco traducibile con oltre, al di là, che indica che un certo sapere riconosce la necessità di oltrepassare i confini delle proprie competenze. E’ proprio quello che è accaduto a Emilio, il demone socratico che lo abita lo ha spinto oltre il figurale, per inserirsi in un flusso sperimentale che, dal XX secolo è diventato sempre più importante. A fine 800 con l’arrivo della fotografia e del cinema la pittura andava in crisi: questi supporti riproducevano la realtà con maggiore precisione della pittura. Poi si è teorizzato che ciò che appare ai sensi (il fenomeno) è solo la superfice della realtà che ha dimensioni ben più nascoste e profonde che la pittura deve indagare: da qui surrealismo, cubismo, astrattismo, le avanguardie in genere. Nello stesso periodo però Husserl fondava la fenomenologia dove l’apparire delle cose “in carne e ossa” era il primo gradino della conoscenza; insomma l’atto del vedere diventava il fondamento della filosofia. Nel XX secolo tante discipline si sono interrogate sulle dinamiche e i processi percettivi dell’immagine, psicologia della forma (gestalt), psicoanalisi, filosofia, teorici del cinema, Balász, Benjamin, Ejzenštejn e altri. Oggi sono molto radicati i visual cultural studies che hanno al loro centro proprio lo studio culturale e antropologico e sociologico delle sfere del visibile e della sua percezione nell’era della società liquida, globalizzata e immersa nell’iconosfera. Emilio ha avvertito l’insufficienza del figurale e l’esigenza di andare oltre alla ricerca di nuovi linguaggi e forme più adatti a scavare il reale e a sintonizzarsi con il pubblico di oggi ed ecco che arriva un’intuizione geniale: il barattolo. Che cosa c’è di più banale, inutile, meno poetico del barattolo? Si getta dopo la sua funzione di contenitore di qualcosa. Il barattolo è lo scarto-simbolo del consumismo implacabile e distruttivo che divora l’umano. Nelle sue mani si carica di infiniti significati metaforici e simbolici e diventa la chiave ermeneutica interpretativa del cosmo e dell’umana avventura. Il barattolo si trasforma in una vera e propria estetica dello scarto. Dalla natura, biologia, chimica, fisica, fino alla cultura, la libertà, i diritti, il libero arbitrio, fino alle questioni più complesse e controverse. Colpisce questa rarefazione del tratto di Emilio, una pittura essenziale, francescana, quasi liofilizzata, ascetica. Dove condurrà questo percorso, probabilmente nemmeno lui lo sa. Ha lasciato le certezze rassicuranti e si è rimesso in cammino. Il suo demone interiore continua a suggerirgli “meta”, oltre, più in là.

Buon viaggio Emilio.

Claudio Villa