Paola Greco, prof. Ministero Pubblica Istruzione

L’Arte di m.t. viene fuori con l’irruenza dell’attimo, dell’istante,

quasi vomito dell’Inconscio, coinvolgendo l’essere nella sua

totalità e diventando tutt’uno con la materia circostante che

viene chiamata a partecipare, a prendere forma, a dare

sostanza all’opera. Il colore si addensa sulla tela corposo,

dando alla superficie piana un aspetto tridimensionale che

quasi spinge l’occhio a voler penetrare per scrutare i meandri

del significato, del messaggio. Contemporaneamente la mano

vorrebbe saggiare l’emozione dello spessore, il contrasto della

superficie, afferrare le linee, seguire le direttrici, infilarsi nelle

fratture e rimarginare le lesioni, assaporando e annusando

virtualmente, con il conforto di tutti i sensi, l’energia che le ha

messe in vita … in un’esperienza che non è più solo visiva,

ma multisensoriale. La mente ne viene fuori sconfitta,

stremata dai tentativi di riuscire a dare forma a ciò che forma

non ha, di incasellare razionalmente ciò che razionale non è, e

quasi si arrende, lasciandosi trasportare laddove non esistono

argini e confini, ma solo scorrere incessante di emozioni e

sensazioni … al di là del tempo e del senno …