Alessandra Burattin

Enrico Veraldi, artista milanese figlio del pittore Riccardo Veraldi, sin da piccolo cresce con l'arte e la musica, elementi che influenzeranno tutta la sua vita. Inizierà la sua carriera nel mondo artistico attraverso studi e lavori in campo di decorazione e ceramica, per poi approdare alla tela dipinta.

Appaiono così fondamentali da queste premesse gli elementi cardine della sua arte: la decorazione e la musica. 

Infatti, nelle sue tele ciò che domina è il colore, un colore steso con grande gestualità e attenzione alla costruzione dell'immagine, proprio come se creasse una sinfonia. Il colore è così armonia all'interno dell'opera, musica e costruzione dell'immagine. Attraverso il gesto e la mano dell'artista si definiscono le forme, perché il colore costruisce come uno spartito musicale ed è composto da diverse tonalità, proprio come la musica.

Enrico Veraldi crea così una sinfonia ricca di armonia, tutto è giocato sull'equilibrio del colore e sull'energia delle tonalità. Il colore caldo e freddo si alterna proprio come i toni alti e bassi all'interno della musica, mentre il segno grafico definisce le pause e le note. 

Enrico Veraldi dipinge poi i paesaggi e la natura, una natura quasi astratta proprio come la musica perché non si basa su un disegno preciso ma sulla libertà del gesto, spesso graffiante. Inoltre, è una natura silenziosa perché libera dalla presenza dell'uomo ma capace di trasmettere agli occhi dello spettatore innumerevoli emozioni. Chi osserva le opere di Enrico Veraldi si immerge nella natura, nell'armonia dei colori, nella forza del gesto creativo e nel suono che l'opera d'arte riesce a emettere nelle corde dell'anima. 

 

1 Ci parli della sua infanzia e del peso che suo padre ha avuto nella sua formazione…

Sono nato e cresciuto a Milano dove ho avuto un’infanzia simile a quella dei miei coetanei nel gioco e nello studio. L’arte di mio padre ha favorito la mia educazione alla pittura e alla cultura in generale. Tutto si è svolto in modo naturale, agevolando la mia identità e insegnandomi ad osservare, portandomi a mostre personali e di altri artisti e immettendomi nel circuito artistico milanese degli anni ’60-’70.

 

2 Come sono poi proseguiti gli studi?

Ho frequentato alcuni anni del liceo artistico Brera di Milano e successivamente mi sono diplomato decoratore e modellatore presso la Scuola Civica Cova di Milano frequentando i corsi di ceramica artistica.

 

3 Come la decorazione e la ceramica hanno influenzato i suoi lavori?

L’approdo alla Scuola di ceramica mi apre un mondo a me congeniale perché mi accosta alla materia, al tatto e al contatto con la creta, alla natura dei pigmenti, degli smalti e delle colorazioni specifiche per ceramica e affini, alle cotture delle creazioni nel fuoco.

 

4 A quali grandi maestri del passato si rifà?

Molti artisti del passato sono stati per me referenziali, soprattutto artisti del ‘900 pittori, scultori e ceramisti. Non amo però riferirmi a qualcuno in particolare ma preferisco rapportarmi all’epoca in generale e certamente il ‘900 è per me il periodo che più mi inspira.

 

5 Quale peso ha la musica nelle sue opere?

La musica ha sicuramente inciso nella mia educazione artistica. Mio padre, oltre che indirizzarmi alla pittura mi insegnò anche i primi rudimenti musicali e dall’adolescenza fino a oggi la chitarra non mi ha più abbandonato. Le sonorità in genere determinano quotidianamente il mio modo di creare.

 

6 Dipinge paesaggi, come nascono le sue opere?

Le mie opere nascono in un contesto sempre emotivo determinato da suggestioni, stimoli, ricordi, visioni e stati d’animo.

 

7 La sua è anche un natura libera dalla presenza dell'uomo, una natura silenziosa e riflessiva… 

L’assenza della presenza umana nelle mie opere è determinata dal fascino solitario e inosservato della natura o, al massimo, la presenza umana si percepisce dai borghi accennati in lontananza.

 

8 Fondamentale è il gesto con cui stende il colore e crea l'immagine stessa…

Gestualità e colore convivono. Il gesto costruisce il dipinto, traccia l’insieme, provoca ripensamenti, indecisioni e cerca la soluzione che a volte trova ma altre volte fallisce.

 

9 Il colore poi è sempre usato con grande armonia…

Decisivo nelle mie opere è il colore. Ricerca di accostamenti, ricerca di colori caldi, freddi, stridenti, evanescenti stesi nell’opera con ragionamento ma anche con molto istinto.

 

10 Il gesto e il colore sono quindi gli elementi fondamentali dell'opera… sembrano creare una sinfonia… 

Già…una musica che hai nella mente, si sposta sul dipinto, cercando di collocare le note a me care e che amo.

 

11 Per questo dipinge una natura quasi astratta, proprio come la musica, una sinfonia che tocca le corde dell'anima dello spettatore… dipinge le sue emozioni e cosa immagina di provocare nello spettatore?

Dipingo una natura informale, che tenta di suscitare sentimenti evocativi.

 

12 Quale tipo di paesaggio preferisce dipingere?

Dipingo solitamente lagune, acquitrini e stagni. Alle volte anche il mare rientra nei miei progetti ma comunque focalizzando il dipinto quasi sempre su uno spaccato di canneti, infiorescenze e acque calme.

 

13 Trae ispirazione dai viaggi, dai ricordi o dal suo paesaggio natale?

Da quando vivo in Sardegna, in particolare a Oristano, traggo ispirazione dagli ambienti lagunari tipici degli stagni che circondano questa piccola città. I canneti, gli specchi degli stagni, la vegetazione tipica della laguna in tutte le varianti stagionali suggestionano le mie creazioni. Precedentemente ho visitato spesso città e borghi del Centro Italia, in particolare l’Umbria, la Toscana e le Marche. Gli ambienti naturali e storici di questi luoghi hanno favorito la nascita di molti cicli pittorici rappresentativi di paesaggi ricchi di borghi e vegetazione tipica di quelle terre da me reinterpretati. 

 

14 Crea anche altri cicli?

Attualmente sto lavorando ad un ciclo che ho denominato “i muri”, opere su tavola con tecnica mista. Accostamenti cromatici, inserimenti di vetro, specchi, colature, ghirigori, graffi, florilegi. Applicazioni di elementi vari.

 

15 Sta lavorando a nuovi progetti pittorici?

Il progetto dei “muri” al momento catalizza la mia attenzione. Non trascuro di approfondire le precedenti esperienze.

 

16 Le sue opere sono accessibili, ha un certo tipo di target di collezionista?

Ho sempre pensato che l’arte debba essere accessibile a qualsiasi livello. Fruibile da qualsiasi estimatore e di solito chi si avvicina alle mie opere apprezza la loro accessibilità sia nei formati, nell’adattabilità agli ambienti e nel costo contenuto.

 

17 Sono opere molto dinamiche, veloci e ricche di energia, le vede ambientate all'interno di un certo tipo di casa o ambiente?

Credo che essendo opere informali con un richiamo naturalistico si adattino a molti ambienti sia moderni che più classici.

 

18 Quali sono state le mostre più importanti fatte?

Da quando risiedo in Sardegna ho esposto in varie strutture comunali e private. Hotel, resort, ristoranti ma anche biblioteche e location pubbliche hanno ospitato personali o collettive alle quali ho partecipato. In precedenza a Milano ho allestito diverse mostre personali o collettive.

 

19 Prossime mostre in programma?

In questo momento sto incentivando la mia presenza sul web, considerata la situazione sanitaria internazionale che non favorisce gli incontri personali.

 

20 C'è un paesaggio che vorrebbe dipingere ma deve ancora farlo?

Da ogni viaggio che faccio, da ogni nuovo paesaggio che incontro, colgo l’opportunità di reinterpretare secondo la mia natura attraverso la pittura. 

 

21 Come vede il panorama dell'arte contemporanea?

Molto spesso il panorama contemporaneo mi sembra ridursi ad un mercato di quotazioni e investimenti, mentre l’aspetto puramente estetico, educativo e terapeutico dell’arte viene sottovalutato. Un’opera d’arte deve dare soprattutto piacere e benessere a chi l’acquista, spesso crea simbiosi fra l’artista e collezionista. Simbiosi e piacere estetico di esprimere sentimenti. Al di la della quotazione e dell’investimento. Capita che un artista riesca ad entrare nel giro “giusto” del mercato dei collezionisti al di là del suo talento. E’ vero anche che ci sono molti spunti, talenti e intuizioni che stanno influenzando il panorama attuale. 

 

22 Realizza anche opere su misura? Magari da un racconto o da una foto di un cliente?

Non rientra nelle mie corde ma mi è capitato di realizzare un’opera su indicazioni del committente, a condizione di essere libero di reinterpretare il target richiesto.

 

23 In poche parole definisca la sua arte a un collezionista… 

L’istinto ispira le mie opere e il ragionamento è lo strumento per realizzarle attraverso il gesto, il colore, le spatolate e il dripping. I sentimenti che accompagnano le mie creazioni sono spesso melanconici ma anche ricchi di respiro e di impatto visivo.

 

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