Pasquale Di Matteo

Elsa Ventura Migliorini, la padronanza della tecnica nel racconto della sua terra.

EVMiglio è una pittrice ligure che ha sviluppato una tecnica realista di forte impatto, con la

quale racconta la sua Liguria attraverso la sua Arte.

di Pasquale Di Matteo

Elsa Ventura Migliorini è nata a Genova, nel 1946, e, nel corso della vita, si è dedicata al suo lavoro di

grafica e alla sua famiglia numerosa, crescendo cinque figli.

L’artista mi racconta che il suo amore per la pittura è nato quando era ancora una bambina, ma che,

proprio a causa della sua vita intensa e di tutta una serie di altre priorità, ha cominciato a dipingere soltanto

nel 2004, quando è finalmente riuscita a tirare fuori dal cassetto dei sogni quello di dedicarsi all’attività che

la vede ora protagonista della pittura contemporanea italiana.

Elsa Ventura Migliorini predilige immortalare paesaggi della sua amata Liguria, in una spasmodica ricerca

del particolare e della tecnica migliore per farlo emergere.

«Credo che la tecnica sia fondamentale per dipingere…», mi spiega la pittrice, «… Perché sarebbe

impossibile rappresentare fedelmente ciò che vedi senza padroneggiare al meglio l’arte del disegno e della

prospettiva…»

E la Migliorini ha senza dubbio una grande padronanza della tecnica, tanto che, di fronte ai suoi lavori, la

profondità e il realismo provocano le vertigini, per la sensazione di cadervi dentro.

Opere in cui si avverte tutto il lavoro e il tempo dedicato da Elsa Ventura Migliorini per trasportare nella

maniera più fedele possibili le tinte naturali del reale sull’immortalità della tela.

I suoi colori a olio brillano e accendono le scene, conferendo movimento e vitalità, anche attraverso

particolari che a un primo rapido sguardo potrebbero risultare di poco conto, ma che sono proprio i dettagli

che distinguono le opere della pittrice ligure da paesaggi da cartolina.

Ora un gatto che cammina o un gabbiano che si muove libero nel cielo, a volte un pescatore intento a

ripiegare le reti, altre, invece, una donna che sale le scale con le borse della spesa, sono tutte scene in cui

prevale la vita sul paesaggio e rendono vivi i tramonti, le marine e i borghi di Elsa Ventura Migliorini.

La caratteristica principale della Migliorini resta, tuttavia, la cura che spende nel dettaglio, una

dimostrazione d’amore per ogni sua tela che è l’amore di una madre che veste il proprio cucciolo, in questo

caso, per la sua terra natale.

Tale amore emerge in maniera prepotente non soltanto per i luoghi protagonisti delle sue opere, ma anche

per la costante presenza del mare, di quelle onde spumose che la Migliorini riesce a trasformare in colore

sulle tele per regalarle al mondo. Sebbene la pittrice ligure ricerchi in maniera quasi ossessiva l’esaltazione della realtà, fin nel minimo particolare, la sua non è, però, mera dimostrazione di tecnica fine a se stessa, bensì lo sviluppo del racconto narrativo che Elsa Ventura Migliorini desidera trasmettere agli altri, un racconto ricco d’amore materno per la sua Liguria.

Amore e attenzione che, durante gli ultimi anni, si stanno spostando anche verso tematiche più elevate,

come nel caso della sua opera “WE ARE NOT TOYS”, in cui emerge una chiara e forte denuncia per la

condizione di chi rischia la vita su barche fatiscenti per scappare da Paesi e condizioni impossibili.

In quest’opera, uomini e donne sono giocattoli, con i volti di plastica, senza tratti distintivi.

Le barchette di carta, che richiamano a giochi dell’età infantile, sono metafora dell’immaturità con la quale

ci si approccia a certi temi e anche della fragilità dei mezzi utilizzati da queste masse di disperati, pronti a

tutto pur di cavalcare la speranza in un futuro migliore.

Le barchette sono bianche, colore della purezza e della voglia di cambiamento, così come tutta la tela è

spruzzata dalla spuma bianca delle onde, come se Elsa Ventura Migliorini volesse proprio cancellare tutti gli

altri colori, per non dover più vivere e vedere scene del genere, tornando alla tela immacolata e a una

società più giusta e solidale.

Il giallo delle raffigurazioni di questi omini giocattoli sono uno schiaffo tirato a chi osserva, come una sveglia

carica di energia e di vitalità, un monito a fare qualcosa e presto.

Ed Elsa Ventura Migliorini suggerisce anche di spendere del tempo per una profonda riflessione, attraverso

il blu che riempie la tela in ogni direzione, colore della pace interiore e della meditazione.